Monteoliveto di Napoli
Sorto immediatamente fuori delle mura urbane a partire dal 1410, il complesso monastico benedettino è uno dei più vasti della città di Napoli, raggiungendo la dimensione di quattro chiostri tra maggiori e minori. Dovuto principalmente al sostegno di Alfonso d'Aragona, e poi di Ferrante, esso costituisce la presenza benedettina più rilevante nel Mezzogiorno d'Italia, in diretta dipendenza di Monteoliveto Maggiore e fatale tramite della cultura rinascimentale toscana e dei suoi artisti nell'ambiente meridionale. L'ultimo esteso studio sul complesso monastico di Monteoliveto di Napoli risale al 1999. In seguito all'accurato rilievo che lo accompagnò fu promosso un restauro che in parte restituì gli antichi luoghi alla fruizione pubblica.
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Edizione:2
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Anno edizione:2025
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