Morire a Palermo. Diario di un democratico uruguaiano
Diario apocrifo dello scrittore uruguaiano José Enrique Rodó (Montevideo 1871-Palermo 1917) in cui si immaginano pensieri e umori degli ultimi giorni vissuti in riposo forzato a Palermo - dal 3 al 30 aprile 1917, ultima tappa di un viaggio in Europa a lungo sognato - per la malattia che lo condusse repentinamente alla morte. Intellettuale di grande prestigio, politico e giornalista, docente e direttore della Biblioteca Nazionale, autore di alcuni saggi che hanno forgiato le giovani repubbliche americane (Ariel, Motivos de Proteo, Mirador de Próspero) e di una fondamentale lettura critica del nascente Modernismo (Rubén Darío), viene ritratto in una condizione di decadimento e solitudine, quasi prevedendo una morte vicina, mentre ricorda, con inesauribile creatività linguistica e ironia dissacrante, una effervescente Montevideo di inizio 900, tra quotidiane trivialità e (in)certezze metafisiche ed esistenziali.
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Anno edizione:2025
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