Questa novella anticipa la stagione verista di Verga, dal momento che trae ispirazione direttamente dalla realtà della sua Sicilia e si concentra sulle vicende di personaggi poveri, umili e, senza dubbio, veraci. Proprio come Nedda che, a mio avviso, può appartenere agli "esclusi", ossia a tutti quei personaggi delle opere dell'autore che non riescono ad adattarsi alla realtà esterna, sprofondando in se stessi inesorabilmente, come Rosso Malpelo. Ho trovato quindi "Nedda" coinvolgente, struggente e commovente, oltre che istruttiva.
Nedda
"'Povera figliuola raggomitolata sull.ultimo gradino della scala umana' la raccoglitrice di olive / Nedda / la varannisa / emblema di un destino / sapore amaro della beffa. Il 'bozzetto siciliano' che Giovanni Verga scrisse in tre giorni, e che uscì nella Rivista Italiana di Scienze, Lettere ed Arti, il 15 giugno del 1874, fece un gran rumore tra critici e lettori. Verga fu in grado di dipingere un'autenticità psicologica attraverso la sola credibilità espressiva dei personaggi." Dall'introduzione di Rosario Castelli.
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Anno edizione:2011
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