Nel nome di nessun Dio
«Se Dio è, l'uomo è schiavo; ora, l'uomo può, deve essere libero: dunque Dio non esiste». Questa frase di Mikhail Bakunin con immediatezza dà il senso di questo volume di Libertaria. E questa scelta è ampiamente giustificata da una risorgente (ma forse non si era mai sopita) e sempre più diffusa religiosità. Dove sono finiti il disincanto, l'agnosticismo che negli ultimi decenni hanno percorso soprattutto le società occidentali? Il rivoluzionario russo pone la questione in modo chiaro: Dio (in tutte le varianti occidentali, orientali...) si configura come il potere supremo, quindi rende tutti assoggettati, cioè schiavi. Non bisogna però fermarsi soltanto alle manifestazioni chiaramente indirizzate a divinità extra terrene. Perché parallelamente a queste sono presenti altre «divinità». Qualche esempio? Il dio denaro, il dio carriera, il dio sopraffazione, il dio sfruttamento... E dove fermarsi con questo elenco? Difficile a dirsi. Da qui l'urgenza, la volontà, la necessità di riaffermare con la forza della ragione, con ferma decisione: nel nome di nessun dio.
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Anno edizione:2016
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