nella terra

DAL LIBRO: Il cimitero appariva molto più grande del previsto. Un'imponente muro in pietra, alto almeno quattro metri, faceva da recinto a quel luogo di pace, mentre un massiccio cancello in ferro, con affissa un'iscrizione oramai illeggibile, permetteva alla gente di far visita ai propri cari. Quando Mario parcheggiò la macchina fuori da quelle mura, erano ormai le sei del pomeriggio, il cancello era chiuso, ciò nonostante una persona sembrava aspettare qualcuno. «Salve signor assessore» fece Mario allungando la mano. «Salve e ben rivisto, ha proprio una bella famiglia» sorrise il delegato comunale gettando un'occhiata dietro le sue spalle. Fatte le dovute presentazioni, l'assessore si apprestò a rivestire il ruolo da Cicerone. «Bene, ecco il cimitero di Antromarcio, come potete vedere è molto esteso, questo perché ingloba anche la parte antica, quella medievale. Sapete! Ha un grande interesse storico e noi ci teniamo molto. Per il resto è un cimitero come tutti gli altri». L'assessore discorreva velocemente, continuando a gesticolare con le mani. Marta però aveva smesso di ascoltare già da un bel po', voltando la testa a destra e a sinistra, contemplando i perfetti viali acciottolati, gli enormi cipressi, i praticelli ben curati, le cappelle dai tetti spioventi.