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Anno edizione: 2022
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Un romanzo che è soprattutto un ritratto nitido di una grandissima scrittrice, ma anche di una generazione e di un tempo perduto, malinconico e fiero. Con il suo stile ormai inconfondibile, denso e appassionato, Lo Iacono indaga la vita e i tormenti della Ortese. E al tempo stesso racconta una storia corale, una storia di donne che hanno con il culto della parola e con la dedizione al racconto un rapporto unico e commovente.
«Al che mi è parso chiaro quello che la signorina Anna pensa di tutti i deboli e gli scalcagnati, di tutti i perduti e i rovinati, e cioè che sono pezzi di stelle cadute al rovescio, residui e frattaglie, come gli avanzi che il macellaio mette via per mia madre...»
Siamo nel 1968. La piccola Anna Cannavò, di dieci anni, frequenta la quinta elementare a Siracusa. È una bambina poverissima. La famiglia vive ai margini della società. Eppure la piccola Anna non se ne accorge. È tutta protesa a carpire il mistero delle parole poetiche che sta impa - rando ad amare. Quando la maestra annuncia in classe che il ministero della Pubblica istruzione ha indetto un concorso e che il premio consiste nel trascorrere una intera settimana a Milano in compagnia di una famosa scrittrice, Anna Cannavò decide di partecipare. Il concorso consiste nello scrivere una lettera alla scrittrice raccontandole la propria giornata. La destinataria è Anna Maria Ortese. Con grande stupore di tutti la piccola Anna Cannavò viene selezionata e parte alla volta di Milano per trascorrere un’intera settimana con la «signora Anna». Arrivata a destinazione, però, la bambina avrà una grande sorpresa. Non c’è solo una signora Ortese, ma due: Anna e la sorella Maria. La piccola Anna si immette nel mondo delle due sorelle Ortese rompendo le solitudini di Anna Maria e accostandosi alla malattia degenerativa della sorella con tenerezza. Attraverso questa e altre storie intrecciate Simona Lo Iacono compie un altro viaggio dei suoi, di quelli che il pubblico in questi anni ha imparato ad amare: alla ricerca di un femminile che è talento e misura, forza e umiltà.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Bellissimo romanzo: geniale l'idea di far raccontare la storia ad una ragazzina siciliana che si esprime con una poetica spontaneità, con un linguaggio quasi dialettale che rende l'opera scorrevole e divertente.
Il mistero di Anna è un romanzo lieve e potente che ci consegna un'importante riflessione sul senso della letteratura, insieme a una lezione appassionata e riconoscente su Anna Maria Ortese, scrittrice fuori dal canone tradizionale del nostro Novecento e ingiustamente dimenticata. Le due protagoniste, la piccola Anna Cannavò e la Ortese, in un gioco di rispecchiamenti si raccontano attraverso lettere e pagine di diario che si alternano, conferendo dinamismo alla struttura del romanzo, in cui il lettore diventa attivamente interlocutore. Lo Iacono ha la capacità di fondere la tenerezza del sentimento con il rigore delle informazioni e ci offre una ricca e insolita declinazione dei significati e dei valori insiti nella parola: lungi dall'essere mero strumento comunicativo, la parola è libertà, forza creativa, strumento per sondare e interpretare il mondo, veicolo di bellezza e meraviglia anche quando esprime l'assenza e la mancanza, mezzo per entrare nella realtà e nella storia per l'immensa stratificazione di cui è portatrice. La letteratura è casa, il posto delle parole, il luogo in cui il pensiero trova espressione e si inabissa nel mistero, pagando il prezzo, altissimo ma necessario, di essere in-attuale e quindi universale.
Molto bello l'uso delle parole. La protagonista Anna le definisce "poetiche" e con il suo parlare da bambina di 10 anni riesce a trasmettere la poesia anche a chi legge. Molto piacevole, a tratti commovente la purezza di questa bambina che con gesti gentili e parole poetiche riesce a far breccia nei cuori di tutti, anche della scrittrice Ortese.
Recensioni
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