Nell'Italia che stava velocemente passando dalla fase della ricostruzione postbellica al boom economico, le canzoni di Fred Buscagliene rappresentarono il segno forte del cambiamento: brillanti, ironiche, divertenti, e con quella sfumatura di malinconia sottile che poteva essere intuita solo da chi lo conosceva appieno. La moglie Fatima, ad esempio, e il suo compagno d'avventure preferito, il "paroliere" Leo Chiosso. Tra le melodie melense di buona parte delle canzonette dell'epoca e il fuoco di fila delle invenzioni dal taglio jazzistico e cinematografico del cantante torinese, la frattura è evidente. Anticipato in parte da personaggi come Alberto Rabagliati e Natalino Otto, Buscaglione ha creato, nel breve periodo del suo grande successo, un immaginario così moderno da reggere all'usura del tempo. Difficile pensare alle canzoni di Paolo Conte o di Vinicio Capossela senza il passaggio geniale di Fred. "Non sapete chi sono?", canta in Whisky facile, "Sono Freddy dal whisky facile. Son criticabile ma son fatto così". Con la semplicità di un uomo sopra le righe ma non troppo, onesto, leale, appassionato e sorprendente. Un artista nato, non studiato.
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Anno edizione:2010
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