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Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
Libro vincitore del Premio Letteratura d'Impresa 2022
Libro finalista del Premio Biella Letteratura e Industria 2023Libro incluso tra i sette finalisti del Premio Strega 2022
Con una lingua modellata sull'esperienza, Veronica Galletta ha scritto un apologo sulla vulnerabilità che si inserisce in un'ampia tradizione di letteratura sul lavoro, declinandola in maniera personale.
Caterina è al suo primo incarico importante: ingegnere responsabile dei lavori per la costruzione dell'argine di Spina, piccolo insediamento dell'alta pianura padana. Giovane, in un ambiente di soli uomini, si confronta con difficoltà di ogni sorta: ostacoli tecnici, proteste degli ambientalisti, responsabilità per la sicurezza degli operai. Giorno dopo giorno, tutto diventa cantiere: la sua vita sentimentale, il rapporto con la Sicilia terra d'origine, il suo ruolo all'interno dell'ufficio. A volte si sente svanire nella nebbia, come se anche il tempo diventasse scivoloso e non si potesse opporre nulla alla forza del fiume in piena. Alla ricerca di un posto dove stare, la prima ad avere bisogno di un argine è lei stessa. È tentata di abbandonare, dorme poco e male. Ma, piano piano, l'anonima umanità che la circonda – geometri, assessori, gruisti, vedove di operai – acquista un volto. Così l'argine viene realizzato, in un movimento continuo di stagioni e paesaggi, fino al giorno del collaudo, quando Caterina, dopo una notte in cui fa i conti con tutti i suoi fantasmi, si congeda da quel mondo.
Proposto da Gianluca Lioni al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:
«Ingegnere alla sua prima grande opera di costruzione, emigrata dalla Sicilia in un immaginario paese del profondo nord, Caterina, detta "Nina", è chiamata a dirigere i lavori sull'argine di Spina. Si ritrova catapultata dal nitore della teoria alle contraddizioni e all'imperfezione della pratica: il cantiere è fatica, polvere, fango, compromessi e imprevisti. Un microcosmo maschile di geometri, assessori, operai, capicantiere, gru, e scavi, che dipinge con un realismo insieme tecnico e magico. La Galletta con una lingua asciutta, scarna, che pure si accende di tecnicismi, ci restituisce in filigrana temi diversi: il senso di solitudine, l'alienazione sul lavoro, la lotta con la natura nel tentativo di addomesticarla, l'impossibilità di raggiungere la perfezione. La costruzione di un argine si rivela quindi una metafora del nostro tempo, del senso di smarrimento e vulnerabilità individuale e collettivo che attraversa la nostra società. Galletta intreccia gli opposti per riportarli sulla pagina con un talento già dimostrato nel suo romanzo d'esordio, vincitore del Premio Campiello Opera Prima, ma qui ancora più a fuoco, ancora più palpabile e originale: fra le pieghe di un'umanità fatta di politiche contrastanti, ruoli da mantenere, tematiche spinose e abitudini da scardinare, la sua Nina scava e riemerge, distrugge e assembla, cercando quell'equilibrio indispensabile per portare a termine un progetto, nel lavoro come nella vita.»
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
libro scritto in maniera molto semplice ma comunque interessante, leggerlo è molto piacevole e intrigante
Una storia come tante, descritta come tante e con degli errori su date e feste di sante patrone davvero imperdonabili. Niente di eccezionale e non si capisce come sia finito tra i finalisti!!!!!????!!
Se mi avessero detto di leggere un libro che narra di opere fluviali, di ingegneria idraulica e di vicende all’interno di un cantiere, forse sarei stata dubbiosa e, ad essere onesta, magari avrei trovato anche una scusa. Ma…..PER FORTUNA….. nessuno mi ha anticipato il tema perché la sorpresa è stata dolce e la storia di Nina, al suo primo incarico importante come ingegnere responsabile dei lavori per la costruzione di un argine, mi ha preso subito e incuriosito fino alla fine. Nina è una donna con un ruolo decisionale in un ambiente classicamente maschile. Sta vivendo anche un momento della sua vita piuttosto difficile, per la fine del suo legame con Pietro. È alla ricerca di un posto dove stare, un luogo dove si può sentire a casa….e “la realtà esiste solo se qualcuno ci abita con te”. Le molte controversie sul lavoro la affaticano e demoralizzano, ma Nina é tenace e determinata. E presto riesce a farsi rispettare ed apprezzare da geometri, colleghi, operai, assessore e poco collaborative vedove di operai. Dona leggerezza e poesia anche l’incontro con un vecchio operaio nella buca del cantiere. La scrittura è scorrevole e racconta molto di questa professione così complicata dove bisogna fare i conti con la durezza del suolo, il ghiaccio, la resistenza del calcestruzzo, o i metri cubi di getto necessari per i provini. Nina è un’anima delicata che nasconde la forza della resilienza. ✅DA LEGGERE SE: - ti interessi di ingegneria e di trasformazione del territorio - hai conoscenze di idraulica - vuoi una storia che parli di una donna forte - hai bisogno di delicatezza - sei incuriosito da questo argine in costruzione - stai leggendo i finalisti Strega
Recensioni
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