Ci sono libri che si leggono, e poi ci sono libri che si vivono. Noi contro di voi ti scava dentro e ti lascia addosso emozioni troppo grandi per essere contenute in poche righe. Fredrik Backman riesce a trasformare una cittadina sperduta tra i boschi svedesi in un microcosmo universale di umanità, speranza, cadute e rinascite. Björnstad stavolta non è solo una squadra o una città: è un cuore che batte, che soffre, che lotta. Che unisce. E io sono diventata parte di quella comunità, trascinata in ogni scontro, ogni tradimento, ogni piccola vittoria. Ciò che mi ha sconvolta è stata la capacità dell’autore di scavare nell’animo umano e descrivere le relazioni che si spezzano e si ricuciono, con una fragilità struggente. E i personaggi – Amat, Benji, Vidar, Bobo, Ana, Maya, Leo e tutti gli altri – sembrano più reali di molte persone che conosco nella vita vera. Mentre leggevo, avevo la sensazione che questo libro mi stesse entrando nelle vene. E insieme cresceva una rabbia enorme, perché tutto quello che succede è causato da un potere politico manipolatore e freddo. Il peggio è che non è solo una storia. È uno specchio fin troppo reale di quello che succede nel mondo ogni giorno. Sono ovviamente arrabbiata che in Italia non sia stato tradotto il terzo libro della trilogia. Dopo tutto quello che ho vissuto con questi personaggi, non poter leggere la fine della storia è proprio frustrante. Comunque, non vedo l’ora di leggere altro di Backman perché il suo modo di raccontare le storie e le persone mi ha conquistata completamente. 🐻💚🏒⛸️🥅🏑🐂❤️
