Non avete voglia di lavorare. La povertà in Italia tra colpa ed emarginazione
5,7 milioni le persone in condizioni di povertà assoluta in Italia: un numero, un disastro sociale, causato da lavoro povero, retribuzioni erose dall’inflazione, affitti crescenti e il caro bollette. Chi giace in questa condizione deve sottoporsi alla snervante riqualificazione per tornare a essere digeribile dal mercato del lavoro. La povertà, nel 2025, è percepita e trattata come colpa individuale. Una torsione al passato delle ideologie capitaliste e della Underclass theory che dipinge i poveri come “oziosi e demotivati”. La retorica politica e mediatica li denigra, mentre la povertà visibile è criminalizzata e nascosta con misure repressive, una devianza da punire anziché un problema da risolvere. Una realtà che stride al cospetto di una ricchezza estrema sempre più concentrata e protetta.
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Anno edizione:2025
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