Note di pop da Reggio Calabria e dintorni. Una guida a cantanti e complessi di musica leggera negli anni '60/'70
Negli anni sessanta del secolo scorso si dice siano esistite tante piccole "Liverpool italiane": Verona, Padova, Torino, Milano, Roma, Genova, Bologna, Modena… Reggio Cal. non ha avuto probabilmente una vera e propria scena beat, ma all'epoca c'era molta curiosità. Si faceva musica soprattutto nelle parrocchie, dove c'erano gli strumenti e magari anche un teatrino per le prove. In tanti non avevano un proprio strumento, molte volte non lo si poteva acquistare o lo si faceva con grandi difficoltà. Tuttavia gruppi e solisti locali si affacciarono alla ribalta artistica, di solito senza ricavarne esiti particolarmente memorabili, fatte salve alcune esperienze artistiche destinate a futura gloria. I giovani allestivano sale in situazioni improbabili, spesso umidi cantinati o fatiscenti abituri, dove peraltro i disturbi alla quiete pubblica risultavano essere all'ordine del giorno… Erano alla costante ricerca di situazioni dove esibirsi, in quanto si trattava senz'altro di un'attività piacevole e umanamente gratificante, ma pure perché dalla passione si poteva pure trarre un utile. Si pensi al complessino studentesco che in inverno studiava il repertorio sanremese e d'estate animava le sale da ballo, oppure le feste di piazza, in genere per modici compensi che andavano ulteriormente suddivisi fra i quattro/cinque componenti della formazione. Al termine dei sessanta e all'inizio del successivo decennio sono arrivati il rock e la canzone d'autore, ma la storia non è cambiata e il centro di gravità permanente rimaneva sempre da tutt'altra parte. A Roma esistevano locali per ascoltare la musica d'ogni genere d'avanguardia. A Napoli fioriva il cosiddetto "Napule's Power". A Bologna era pieno di cantanti, cantautori e complessi musicali (lì c'erano le parrocchie, ma pure le "case del popolo"…). Il rock è stato di casa anche a Reggio Cal. Abbiamo avuto bands interessanti, che si sono affacciate sui palcoscenici nazionali e hanno fatto dischi… Insomma: ognuno ha avuto il suo specifico e noi proviamo a raccontare il nostro, che non è fatto soltanto dei pochi nomi conosciuti a livello nazionale ma anche da una grande quantità di rockbands e complessi melodici, di artisti ignoti al grande pubblico. Questo libro vuol ricordare, se non tutti, la maggior parte di essi.
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Anno edizione:2025
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