Gertrude Schmitt è uno degli ufficiali di maggior rilievo delle Vergini Nere, un corpo militare istituito dal Reich Immortale al fine di preservare la purezza della razza ariana e combattere tutti i nemici dell'Ordine Nuovo. "Trude" si è sempre distinta per rigore, abnegazione, tenacia, non che per la sua assoluta ed incrollabile dedizione alla causa. L'anno 237 è un momento molto critico. La guerra sta volgendo al termine. Oltre il muro di Berlino i Giganti si fanno sempre più minacciosi, nonostante tutti gli sforzi fatti dal Reich per ridurre al silenzio ogni forma di ribellione. Non solo i sovversivi vengono puniti. Anche i subumani vengono ridotti in schiavitù; per il solo fatto di non essere "puri", la loro vita è appesa ad un filo che può essere reciso in qualsiasi momento a discrezione degli dèi/ariani. Durante una spedizione punitiva contro i dissidenti, la sorella gemella di Trude, Irmengard, perde la vita. La notizia sconvolge l'esistenza di Trude che, pur soffrendo enormemente, non può far altro che conservare (ma solo all'esterno) la freddezza e la formalità che si richiedono ad un Maggiore delle SS. Irmengard viene sepolta con tutti gli onori militari che le spettano a Babelplatz, una zona oltre il muro nella desolata landa radioattiva fuori Berlino. Un momento pieno di tristezza quello del funerale di Irmengard che, però, comincia a smuovere qualcosa nel cuore di Trude. Subito dopo le esequie, la Badessa dell'Ordine convoca una riunione alla quale partecipa tutto lo Stato Maggiore della Horst Wessel: Trude (seppur con il cuore spezzato), la sua rivale di sempre, Lotte, e tutte le altre Vergini Nere. Gli eventi stanno precipitando ed è imperativo attuare il Protocollo 88 per la Zona Contaminata. L'Operazione Sigfrid ha inizio. Ma qualcosa non va per il verso giusto. A Beeskow la Prima Compagnia Motorizzata cade in una terribile imboscata da parte dei parte dei ribelli. Molte Vergini Nere perdono la vita nell'attacco ed è anche il momento cruciale della vita di Trude... Era un po' che non leggevo distopici/sci-fi/drammatici/psicologici. Nürnberg Fallout 14/88 mi ha colpita moltissimo. Molto originale, a partire dalla struttura stessa dell'opera. La storia non si muove in linea retta ma è una danza continua tra passato e presente; flashback e flashforward progressivi definiscono piano piano i contorni di una storia pervasa da una grande malinconia. La forza del romanzo sono proprio le atmosfere. Il grigio. In un'Europa devastata dalle bombe atomiche ci troviamo circondati dall'assenza di colore ed è una contingenza ben difficile da immaginare: vivere in un mondo dove non esiste più un prato verde, un cielo azzurro, nemmeno un raggio di sole perché il fallout atomico ricopre ogni cosa. Questa cupezza cromatica, questa uniformità sulla scala dei grigi (con poche eccezioni: il rosso del sangue e della bandiera nazionalsocialista, il giallo pallido dell'erba secca...) rende benissimo la dimensione quasi onirica in cui si svolgono le vicende narrate. La scelta di ambientare parte della storia a Norimberga (città sacra e punto di riferimento del Reich) si inserisce perfettamente nel contesto sopra citato. Norimberga viene descritta come una città plumbea a causa delle "piume di morte" che cadono incessantemente, un luogo triste e silenzioso. L'infausta imponenza del Reichsparteitagsgelände, l'austerità di Sebaldskirche, la severità degli alti palazzi tedeschi, i grandi spazi notturni desolatamente vuoti accentuano l'idea di solitudine e straniamento della protagonista oltre ad essere rappresentati davvero bene e a rispecchiare appieno l'essenza del luogo. Lo stile di Pasquali è perfetto per il tipo di storia che si vuole raccontare; si compenetra ai contenuti, completandoli. La descrizione di simili concetti e situazioni necessita di una scrittura diretta, sincopata, cruda, che faccia trasparire perfettamente dalle parole le immagini. L'obiettivo è superbamente raggiunto. I personaggi sono tratteggiati molto bene. Di fatto la storia si concentra su tre categorie: i subumani, i Giganti e le Vergini Nere. Dei subumani conosciamo tutte le disgrazie, tutte le umiliazioni, e tutte le ingiustizie che devono sopportare anche se la loro psicologia non viene mai troppo approfondita, tranne in alcuni casi (la suora che accudisce Trude, Ingrid..). I Giganti, invece, si stagliano sullo sfondo narrativo. Non sappiamo chi sono e ci è dato solo conoscere l'orrore che portano con se. Non li incontriamo quasi mai, se non nella parole dei protagonisti. L'attenzione si concentra sulle Vergini Nere e su Trude. Da fuori si presentano come tanti manichini tutti uguali. Per niente umani. Dèi per l'appunto. Ma dentro sono un'esplosione di sentimenti (il dolore di Trude per la morte di Irmengard, la compassione di Annika..). Certo si tratta di sentimenti repressi, celati ma molto vivi. Il romanzo racconta proprio di un cammino, percorso da Trude alla riscoperta della propria umanità, perduta in una vita trascorsa conoscendo solo odio e guerra. E' il viaggio di un essere umano per recuperare emozioni e sentimenti, giungendo alla consapevolezza che l'amore è l'unica risposta. Intenso, ispirato, triste, commovente.. un libro consigliatissimo che vi terrà incollati dalla prima all'ultima pagina.
Nürnberg Fallout 14/88
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Autore:
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Anno edizione:2013
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In commercio dal:1 gennaio 2013
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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CECILIA ROMANINI 27 dicembre 2014
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