L' O di Roma. In tondo e senza fermarsi mai - Tommaso Giartosio - copertina
L' O di Roma. In tondo e senza fermarsi mai - Tommaso Giartosio - copertina
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Letteratura: Italia
L' O di Roma. In tondo e senza fermarsi mai
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Descrizione


Roma "è una città ad anelli: le diverse cerchie di mura; la circolare, che è una staffetta di tram; la tangenziale, che non ha il coraggio di fare tutto il giro e dopo un semicerchio si sfibra in un'infilata di viali; l'anello ferroviario; la linea difensiva formata dai quindici forti ottocenteschi; il Grande raccordo". Ma nessuno è un tondo perfetto come l'O di Roma: un cerchio tracciato puntando l'ago del compasso al centro della città e la punta della matita sul punto esatto della propria casa. Un cammino da seguire a qualunque costo, accompagnato solo da una pallina di gomma, procedendo sempre in senso orario. Una linea che scava e scavalca palazzi e giardini ma anche ville e musei, caserme e teatri, discariche e biblioteche, campi da calcio e conventi, cantieri e ministeri, cimiteri e cinema, studi pischiatrici e aule scolastiche, binari e tunnel e due fiumi. Ciò che si trova esattamente su questa linea - che sia un sepolcro sconosciuto, un precipizio da lasciarci la pelle, la Pietà di Michelangelo, la gabbia delle tigri allo zoo, la Biblioteca nazionale, un giardino zen, o il tetto più alto di Roma - deve venire attraversato. La O diventa così un cerchio magico che si anima di presenze antiche e moderne. Accanto a Rilke, Borges e Leopardi troviamo seminaristi scettici e suore anarchiche, poliziotte sospettose e carabinieri incantevoli, receptionist ignare e segretari filosofi, geometri appassionati e operai noir: tutta una città inattesa perché colta alla sprovvista...

Dettagli

12 gennaio 2012
275 p., Brossura
9788842098232

Valutazioni e recensioni

  • Un libro per chi ama Roma, folgorato dalla sua storia e dalla sua bellezza fin dal primo incontro. Un libro per gli affezionati della collana Contromano dalle copertine multicolori. Già dal risguardo la tematica è curiosa, insolita, assai accattivante: un giro in tondo nella Caput Mundi lungo un percorso immaginario tracciato da un compasso. L’autore ha preso una cartina della città, ha puntato lo spillo del compasso su casa propria e allargando il braccio ha disegnato, ruotandolo, una circonferenza che abbraccia tutto il centro storico di Roma e anche un po’ oltre. Partendo dal proprio domicilio, in senso orario, s’è incamminato lungo il tratto di grafite lasciato sulla carta, intenzionato a percorrerlo tutto, consapevole già dalla partenza che qualche ostacolo l’avrebbe incontrato. Ecco allora una soluzione assai geniale: nel bagaglio da “viaggiatore in tondo” ha messo una pallina, da lanciare e recuperare. Se in alcuni luoghi non gli sarà possibile accedere fisicamente, lancerà la pallina (poi recuperata) e così potrà dire di aver “toccato” anche le mete irraggiungibili. Il “viaggiatore in tondo” è andato, per prima cosa, alla ricerca di una cartina della città che fosse adeguata, per dettaglio e per misure, su cui poter tracciare la O. Poi s’è incamminato, con qualche dubbio e molta incoscienza. L'immagine di copertina dà un senso di calore e di immediatezza: automobili, palazzi, monumenti e anche un cavaliere, disposti tutti intorno a un cerchio giallo e un buco nero centrale su cui figurano in bianco, il nome dell'autore, il titolo e il sottotitolo: In tondo senza fermarsi mai. In quarta di copertina si replica l'immagine della prima, senza però gli oggetti che la decorano. Il ritmo della scrittura comunica allegria e il piacere infantile della scoperta. Non è stato un viaggio semplice, ci sono voluti due anni. La partenza è avvenuta dalla Piramide di Caio Cestio (a ridosso delle mura Aureliane, dove c'è il cimitero acattolico, uno dei angoli più belli e di quiete e armonia di Roma). Il viaggio è proseguito, lungo tutta la circonferenza, per Villa Doria Phamphilj, il Vaticano, il quartiere Prati, l'attraversamento del Tevere, Villa Borghese, Porta Pia (quella della famosa breccia), Castro Pretorio, San Giovanni in Laterano, le Terme di Caracalla per ritornate nel quartiere Testaccio. Un viaggio? No, una peripezia che l'autore dichiara di non sapere perché l’ha intrapresa. Regola base: prima di entrare in un posto assicurarsi di sapere come se ne esce.

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Foto di Tommaso Giartosio

Tommaso Giartosio

1963, Roma

Tommaso Giartosio ha studiato letteratura italiana e comparata a Roma e a Berkeley. Ha pubblicato saggi, racconti, poesie, tra cui Doppio ritratto (Fazi 1998, Premio Bagutta Opera Prima), Perché non possiamo non dirci. Letteratura, omosessualità, mondo (Feltrinelli 2004), La città e l’isola. Omosessuali al confino nell’Italia fascista (con Gianfranco Goretti, Donzelli 2006), L’O di Roma (Laterza 2012), Non aver mai finito di dire. Classici gay, letture queer (Quodlibet 2017). Nel 2019 pubblica con Einaudi il suo primo libro di poesia Come sarei felice, storia con padre. Tra gli altri titoli, Tutto quello che non abbiamo visto. Un viaggio in Eritrea (Einaudi, 2023) e Autobiogrammatica (Minimum Fax, 2024), incluso nella sestina finalista...

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