Oblomov rappresenta l'incarnazione dell'ozio elevato a stile di vita, una figura che Gončarov usa per criticare la decadenza dell'aristocrazia russa del tempo, incapace di adattarsi a un mondo in rapido mutamento. Questo tema trova un eco inquietante nella società odierna, in particolare tra le giovani generazioni. Sebbene il contesto storico e culturale sia profondamente diverso, alcune dinamiche sembrano riecheggiare quelle vissute dal protagonista. In un mondo dominato dalla tecnologia, molti giovani sembrano preferire rifugiarsi in un’esistenza virtuale piuttosto che affrontare le complessità del mondo reale. I social network, i videogiochi e i contenuti in streaming sono spesso accusati di favorire una forma moderna di inattività: una vita condotta attraverso uno schermo, senza il bisogno di uscire dalla propria "zona di comfort". Questa realtà si sovrappone al modo in cui Oblomov si isola nel suo appartamento, incapace persino di compiere il minimo sforzo per cambiare la sua situazione. Un altro parallelo interessante riguarda l'apparente mancanza di interesse per l'espansione delle proprie conoscenze. Oblomov rifugge le letture e l'apprendimento, preferendo la comodità dell'ignoranza. Analogamente, oggi si osserva una tendenza al consumo passivo di informazioni superficiali, spesso attraverso contenuti rapidi e frammentati. Tuttavia, anche qui bisogna distinguere: se Oblomov rappresenta un rifiuto volontario, molti giovani sono vittime di un sistema educativo e sociale che fatica a valorizzare il pensiero critico e la creatività. La figura di Oblomov è ancora oggi sorprendentemente attuale. Simboleggia l’inattività e il disimpegno che possono essere frutto di condizioni personali o sociali. Il vero insegnamento che Oblomov offre è l’importanza di riconoscere e affrontare le cause profonde dell’inazione, sia a livello individuale che collettivo, per evitare che diventino ostacoli insormontabili a una vita piena e consapevole.
Oblomov
"Quante volte la mattina avete avuto quella tipica riluttanza a iniziare la giornata, a slittare il badge, fare la spesa, iscrivervi a un corso di inglese, imparare a usare l'ultimo innovativo oggettino high tech, rassettare la camera da letto, intrattenervi con un collega, un vicino, il vostro portiere? Quante volte la mattina avete avvertito quell'irresistibile sensazione di svogliatezza, pigrizia, immobilità e sotto sotto un senso di mansuetudine e mitezza? In una parola: Oblomov."(Mario Testa)
-
Autore:
-
Traduttore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2006
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
naplespotter 20 gennaio 2025La società odierna e la "sindrome di Oblomov"
-
Didaskalos 29 dicembre 2023
Nonostante la mole con cui si presenta, questo testo si legge in modo scorrevole e coinvolgente grazie alla piacevole traduzione resa in italiano. Il personaggio di Oblomov è a tratti caricaturale e ironicamente simpatico; il suo continuo indugiare, la sua caratterizzazione e le divagazioni dell’autore lo inseriscono a pieno titolo nel novero della grande tradizione letteraria russa. Consigliato!
-
Verdebosco 12 febbraio 2022Pietra miliare della letteratura russa
Letto durante gli anni del liceo, ha letteralmente segnato la mia esperienza di lettore come uno dei più bei romanzi mai trovati. In alcuni momenti ironico, in altri quasi struggente. Porta il lettore a impersonificarsi interamente nel protagonista.
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafety@feltrinelli.it