Occhi nuovi levati al cielo
"Occhi nuovi levati al cielo" è una silloge in cui coesistono una poesia visionaria e una poesia dell'amore perduto, permeate da un senso di smarrimento sotto un cielo indifferente, e che vanno oltre la lirica personale per farsi riflessione sulla condizione umana e sul sentimento più forte che possa vivere un essere umano. L'energia del cosmo è forza cieca che ci sovrasta e al tempo stesso scorre dentro e intorno a noi, è più grande di noi, ma non sempre è rivestita di senso. Anche ciò che gli umani chiamano amore spesso non è che uno spazio vuoto, come quello che separa le orbite di due astri che non si incontrano. Eppure, ci basterebbe una piccola luce, un piccolo bagliore. Il sole è troppo forte, ed è di nuovo smarrimento. L'amore che è stato (troppa) luce, oggi è ferita, domani sarà cicatrice. Per non morire annegati, impariamo a galleggiare, ma smarriamo l'orientamento. Mentre speriamo di non svanire, ma di rinascere nell'infinito spirito, portiamo avanti le nostre ostinate esistenze, passiamo attraverso le molte età della nostra vita, alla caparbia ricerca di pace e di equilibrio; ma ci resta, struggente, il desiderio di ciò che abbiamo scacciato.
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Anno edizione:2025
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