L'odore del lupo
«La bambina cammina svelta ma non come vorrebbe, la gonna quest'anno è più stretta, stringe sui fianchi e i bottoni si aprono; sente che deve stare attenta a come porta il passo, non può più soltanto buttarsi in avanti. Tra poco compirà undici anni, non le sembravano così diversi dai dieci. Solo uno in più. E invece con le mani deve continuamente tirare più giù le maniche del golf perché coprano tutto il braccio. Anche le righe verdi della maglietta entrano nel caos dove le minuscole protuberanze del seno disturbano il disegno geometrico, ma Silvia ha capito al volo che se curva di poco le spalle in avanti tutto torna a posto. O quasi.»
«Con scrittura potente perché essenziale, Maria Pacifico ci trascina in un romanzo pieno di consapevolezza. Attraverso Silvia, la sua protagonista, nomina il dolore, a differenza dei suoi personaggi adulti, incapaci non solo di proteggere, ma anche di ammettere il male.» - Teresa Ciabatti
Quando d'estate si arriva al lago, è come approdare a un regno fatato. Barche abbandonate che levano l'ancora verso isole misteriose, gare di tuffi dal pontile, flipper e biliardini dentro al bar. E, ancora, capanne nel bosco, letti a castello, grandi tavolate di amici, di qua i grandi, di là i piccoli. Ma a volte le carte si confondono e la fiaba, tra le righe, rivela una trappola indicibile. All'improvviso, quella di Silvia diventa un'infanzia senza gioco. Dall'ombra affiorano topi-lupi dall'odore aspro e genitori sfrangiati che non sanno vedere, parole che naufragano nel silenzio e urla soffocate sotto al lenzuolo, dottori che non curano e compagne che sfuggono alla presa. Eppure, se la si lascia fare, la vita spariglia, grida tutta la sua rabbia e la converte in luce. Di scuola in scuola, di cortile in cortile, di amicizia in amore, Silvia cresce con la cruda nudità della sua ferita e la voglia, profonda, di risanarla. All'odore del lupo, la bambina che via via diventa ragazza oppone la fiera certezza di avere ragione. Intollerante al ruolo della vittima, smonta piano piano la fortezza perfetta in cui si era rinchiusa e trova il coraggio di affidarsi al mondo e a chi, nel mondo, sa crederle, leggere la sua cicatrice, accogliere la sua rinascita. Perché, se diventare grandi è difficile per tutti, sopravvivere al male e ritrovarsi interi è un'avventura straordinaria, che merita di essere raccontata.
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Anno edizione:2026
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