Ho amato molto questo libro, in primo luogo per bellezza della storia familiare. Ma, parallela a questa, c'è la storia del popolo palestinese, di tanti eventi di cui io personalmente non ero a conoscenza e che aiuta molto ad inquadrare quello che succede ai giorni nostri. Meraviglioso, non ho altri aggettivi
Ogni mattina a Jenin
Pubblicato precedentemente con il titolo Nel segno di DavidUn romanzo struggente che può fare per la Palestina ciò che il Cacciatore di aquiloni ha fatto per l'Afghanistan. Racconta con sensibilità e pacatezza la storia di quattro generazioni di palestinesi costretti a lasciare la propria terra dopo la nascita dello stato di Israele e a vivere la triste condizione di "senza patria".
Attraverso la voce di Amal, la brillante nipotina del patriarca della famiglia Abulheja, viviamo l'abbandono della casa dei suoi antenati di 'Ain Hod, nel 1948, per il campo profughi di Jenin. Assistiamo alle drammatiche vicende dei suoi due fratelli, costretti a diventare nemici: il primo rapito da neonato e diventato un soldato israeliano, il secondo che invece consacra la sua esistenza alla causa palestinese. E, in parallelo, si snoda la storia di Amal: l'infanzia, gli amori, i lutti, il matrimonio, la maternità e, infine, il suo bisogno di condividere questa storia con la figlia, per preservare il suo più grande amore. La storia della Palestina, intrecciata alle vicende di una famiglia che diventa simbolo delle famiglie palestinesi, si snoda nell'arco di quasi sessant'anni, attraverso gli episodi che hanno segnato la nascita di uno stato e la fine di un altro. In primo piano c'è la tragedia dell'esilio, la guerra, la perdita della terra e degli affetti, la vita nei campi profughi, condannati a sopravvivere in attesa di una svolta. L'autrice non cerca i colpevoli tra gli israeliani, racconta la storia di tante vittime capaci di andare avanti solo grazie all'amore.
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Autore:
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Traduttore:
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Anno edizione:2013
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Laura 18 luglio 2025Meraviglioso
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ilacre94 18 luglio 2025Ho lasciato il cuore in questo libro
Uno dei libri più belli e strazianti che abbia mai letto. Susan ha la capacità di farti entrare nel suo mondo a 360 gradi. Un mondo fatto di crudeltà e verità amare ma anche di amore e fratellanza. Consiglio a chiunque questo libro perché è lì che io ho lasciato il cuore.
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fleamartano 13 luglio 2025straziante ma necessario
questo è un libro che bisogna leggere per non spegnere i riflettori sui problemi che attanagliano il mondo. straziante e commovente. se hai a cuore l'umanità intera ma soprattutto la questione palestinese,molto vicino alla realtà.
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