La letteratura del Novecento e contemporanea
A seguito della Prima guerra mondiale, si verifica una forte differenziazione della produzione letteraria nelle varie regioni arabe, a seconda delle diverse modalità della lotta contro la dominazione coloniale e per l’indipendenza. In Medio Oriente, dopo la prima guerra arabo-israeliana e la fondazione sulla Palestina storica dello stato di Israele nel 1948, migliaia di palestinesi furono costretti ad abbandonare la propria terra: una ferita che influenzò da molti punti di vista la letteratura.
In particolare, dopo la vittoria israeliana sugli eserciti arabi nel 1967 e il conseguente fallimento dei regimi nazionalisti arabi nell’attuare quegli ideali di indipendenza che avevano procurato loro un grande sostegno popolare, il romanzo arabo, sia pure con una grande varietà di generi e di stili, si caratterizza per un forte impegno politico e sociale.
Tra gli autori impegnati si sono distinti in particolare: Ghassàn Kanafàni, Mahmud Darwish, entrambi costretti all'esilio forzato, e Émile Habìbi che invece rimase in patria, decidendo di “combattere dall'interno”. Tra le "donne della resistenza" Sahar Khalìfah, e Salem Salwa.
Meritano un riconoscimento tra gli autori palestinesi della diaspora che hanno dato il proprio contributo alla narrativa contemporanea anche Ghassan Kanafani e Ibrahim Nasrallah, vincitore del dell'Arabic Booker Prize nel 2018.
Negli ultimi anni si sono distinte in particolare voci femminili: Adania Shibli finalista all’International Booker Prize, l'attivista Susan Abulhawa con il suo famoso Ogni mattina a Jenin, la giornalista Rula Jebreal e Maha Yakoub, celebre per i suoi manuali dove insegna la lingua araba.