Uno dei migliori thriller/gialli giapponesi, mi ha totalmente conquistata: omicidio in una camera chiusa dall'interno, disegni che rappresentano le scene del crimine e enigmi da risolvere. Inizio un po' lento, tipico della scrittura orientale, dopo, però, l'autore riesce a coinvolgere il lettore nella storia rivolgendosi direttamente con chi legge e fornendogli tutti gli indizi per risolvere il mistero. Ahimè, non sono comunque riuscita a risolverlo, ero fuori strada e probabilmente è proprio per questo che sono rimasta scioccata dal finale.
Siamo in Giappone sul finire degli anni Trenta. Heikichi Umezawa, un uomo assai ricco, artista eccentrico, appassionato di astrologia e alchimia, una giovinezza trascorsa a Parigi, una vita all'insegna dell'occultismo, dell'estetismo e del lusso, viene ritrovato morto, il cranio sfondato da un oggetto appuntito, nel suo studio chiuso a chiave dall'interno. È mattina e ha nevicato per tutta la notte, non ci sono tracce e tutti i possibili sospetti hanno alibi di ferro. L'artista ha appena completato l'ultimo di una serie di dipinti di soggetto astrologico. Ma soprattutto, tra gli appunti di Umezawa, gli inquirenti scoprono un progetto assurdo e mostruoso: la creazione di Azoth, l'essere femminile perfetto, assemblando parti del corpo di due sue figlie, due figliastre e due nipoti. Ognuna di queste ragazze, tutte vergini comprese tra i diciotto e i venticinque anni, appartengono a segni astrologici diversi e ideali per formare la creatura che costituisce l'ispirazione e il sogno di ogni alchimista. Il fatto è che, poco tempo dopo la morte dell'artista pazzo, le sei ragazze Umezawa vengono effettivamente uccise e ritrovate, variamente smembrate, in luoghi diversi dell'arcipelago nipponico, ciascuno con una precisa valenza magica e simbolica. Chi ha ucciso Heikichi Umezawa? E chi ha messo in pratica il suo orrendo delirio? La Seconda guerra mondiale e la catastrofe del Giappone interrompono le indagini, ma trent'anni dopo un famoso maestro astrologo, appassionato di investigazioni, e il suo giovane assistente riprendono le fila di quel cupo enigma.
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Anno edizione:2019
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Formato:Tascabile
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Gwendol 08 dicembre 2021Riesci a risolvere l'enigma?
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Ho trovato questo libro per caso. Ho letto la sinossi, mi ha convinto, l'ho acquistato, e iniziato a leggerlo per caso qualche giorno dopo. Mi sono trovata subito davanti l'elenco dei personaggi, come in un testo teatrale, e la prima impressione è stata: "sono troppi, non ci capisco già niente!" Invece durante la lettura sono giunta a pensare che fossero perfino troppo pochi. "Gli omicidi dello zodiaco" è un giallo, con la struttura del giallo classico, c'è un omicidio con tutti i tratti dell'inspiegabilità, compiuto all'interno di una stanza chiusa, e c'è la coppia di investigatori chiamata a risolvere l'omicidio, uno dalla mente sopraffina ma dal carattere bizzoso, l'altro amabile e simpatico ma senza particolare fiuto per la soluzione di casi criminosi, per quanto fortunatamente non sciocco come il capitano Hastings di Christieiana memoria. Il primo moto di sentimento provocato dal romanzo è l'orrore. Il sipario si apre infatti con la voce e la lettera scritta di proprio pugno da Heikichi Umezawa, artista di famiglia benestante, amante dell'occultismo, dell'alchimia e soprattutto dell'astrologia, che concepisce il piano di creare la donna perfetta, la dea Azoth, usando le parti del corpo di due figlie, due figliastre e due nipoti, tutte legate da un complicato cielo astrale e dal favore degli elementi alchemici. Il piano è talmente folle e riprovevole che il colpevole sembra servito su un piatto d'argento. Senonché Heikichi muore. Assassinato. Lo segue la maggiore delle sue figliastre, non coinvolta nel progetto di Azoth, e a breve tutte e sei le altre ragazze, che scompaiono contemporaneamente e i cui corpi vengono ritrovati in tempi e luoghi differenti. La famiglia Umezawa è sterminata. L'anno è il 1936, il luogo è un Giappone sospeso tra gli ultimi sussulti del proprio mondo autoctono, cui fa da fulcro la presenza della natura, e la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, che lo trascinerà irrimediabilmente nella modernità. Per più di quarant'anni la serie di delitti rimarrà un enigma. Non solo, nella sua natura di mistero diverrà un'ossessione, con libri e riviste che vedranno la luce a volte solo per palesare le ipotesi più inverosimili che tuttavia diano al popolo, atterrito da tutta quella crudeltà, un nome a cui addossare la colpa forse della propria inettitudine. Finché nel 1979 i nomi di Azoth e Heikichi Umezawa non travalicheranno l'ombra del tempo, arrivando all'orecchio di un grafico appassionato di gialli, che ben li conosce, e di un astrologo, che invece non li ha mai sentiti nominare. " I delitti dello zodiaco" è un giallo classico. Ma c'è di più oltre all'omicidio inspiegabile e all'accoppiata di investigatori. Una sottile quanto penetrante angoscia pervade tutto il libro. Chi diavolo sarà mai stato? Non ci sono strane sparizioni e improvvise epifanie, i corpi vengono tutti ritrovati e identificati. La famiglia Umezawa è quasi sterminata, gli esterni alla famiglia non hanno un movente per compiere un crimine così efferato. Si procede nella lettura con l'ansia di chi, sentendosi osservato, si volta nervosamente intorno, cercando di capire da dove provenga quello sguardo insidioso. La soluzione è agghiacciante. Perfettamente coerente con l'intreccio, ma totalmente agghiacciante. Si aveva avuto ragione ad aver paura.
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