Lucarelli è uno dei miei "giallisti" preferiti. A mio avviso con questo romanzo è tornato agli altissimi livelli dei suoi scritti più noti (Almost Blue, tanto per citarne uno). Mi ha conquistato la mistura tra Storia e romanzo: racconta una parte ancora poco conosciuta della nostra Storia recente, coinvolgendo il lettore e lasciandolo con il fiato sospeso fino alla scoperta della verità. Lo stile del racconto è il classico, grande "Lucarelli": per chi non lo conosce, ha la capacità di portare il lettore "dentro alla storia" e nell'anima dei personaggi e dei luoghi che racconta. Il romanzo è ambientato in Africa e alla fine della lettura sembra di essere stati davvero nei luoghi descritti. I personaggi sono "veri" e conquistano l'attenzione del lettore. Uno dei suoi libri recenti più riusciti!
Massaua, 1896. Nel catino rovente di una città sensuale e cosmopolita tutti i destini si intrecciano. Mentre un detective non autorizzato è ossessionato dalla ricerca di un assassino di bambini, uomini, donne e soldati precipitano, senza saperlo, verso il proprio destino. Verso la più colossale disfatta che il colonialismo europeo abbia subito. La battaglia di Adua.
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Anno edizione:2010
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STEFANO BELLAVITA 03 marzo 2017
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Questo libro è ambientato nel caldo torrido di Massua e narra le vicende della Colonia italiana prima della disfatta di Adua. Lucarelli è come sempre molto bravo a tratteggiare i personaggi: un maggiore accusato di essere un assassino di bambini, un carabiniere in incognito che gli dà la caccia, i funzionari coloniali, i soldati con le loro abitudini e i loro dialetti, gli ufficiali con le loro mogli e le madame, gli abissini, i sudanesi e le mille tribu e dialetti del posto. Il caldo è soffocante e sembra volerli “congelare” in Africa, ma per tutto il romanzo si intuisce che si sta andando verso la catastrofe. Mi è piaciuto molto lo stile di scrittura (all’inizio si alternano i capitoli narrativi con quelli che descrivono la vita dei protagonisti o le fotografie) e, in particolare, l’accento sui dialetti italiani (si tratta di un esercito di uno stato appena unito ed emergono quindi tutte le differenze culturali delle varie regioni italiane) e su quelli africani. Bello anche se in alcune parti è troppo lento e la lettura perde il ritmo, ma lo consiglio anche perché riguarda una parte della nostra storia poco conosciuta.
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Enrico Caramuscio 01 luglio 2011
“Ci siamo andati impreparati, mal comandati e indecisi e quel che è peggio senza soldi. Fidando nella nostra fortuna, nell’ arte di arrangiarci e nella nostra bella faccia……Ma perché le facciamo sempre così, le cose, noi italiani?” Queste parole la dicono lunga riguardo al motivo di fondo di questo bel libro: la battaglia di Adua, un’ enorme fallimento per la politica coloniale italiana, la peggior sconfitta che l’ imperialismo europeo ricordi. Il racconto è ambientato a Massaua, una città battuta da un caldo infernale dove si incrociano e convivono culture diverse. Lucarelli fa rivivere i giorni precedenti la disfatta e la battaglia stessa attraverso gli occhi e le vicende di personaggi vari: soldati innanzitutto, ma anche funzionari, imprenditori, giornalisti, indigeni, mogli, compagne, prostitute, ognuno con la propria storia e con un diverso motivo per trovarsi lì. L’ autore usa uno stile da cronaca, freddo e risoluto, ma con una cura maniacale dei particolari: colori, odori, sensazioni, tutto viene descritto con grande precisione e vengono specificate le sfumature delle varie lingue e dei tanti dialetti. Un libro a metà tra cronaca storica e romanzo, dove si intrecciano storie d’ amore, sesso,delitti, corruzione e guerra, che fornisce un quadro abbastanza dettagliato di un’ epoca troppo spesso ignorata, e che si legge tutto d’ un fiato e con interesse sempre crescente.
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