Pane nostro è un libro pieno di erudizione. Mi è piaciuto molto, anche se non è possibile seguire e approfondire tutti gli spunti. Si potrebbe dire che è un libro pieno di spuntini, pezzetti di pane offerti al lettore. Vi ho ritrovato lo stile tipico di Matvejevic, la compilazione per accumulazione, l’elenco, l’attenzione alle lingue. Mi piace la frase di Matvejevic, nitida, essenziale, priva di orpelli. A p. 59, Matvejevic cita Ateneo, I Sofisti al simposio. Una sorta di catalogo alla Bouvard e Pécuchet. Lo scrittore ne ripercorre le parti sul pane con una tecnica del montaggio, o citazionale, allineando citazioni e dichiarazioni. Questa tecnica è stata studiata come procedimento letterario dai formalisti russi. Matvejevic la fa propria per tutto il corso del libro, come la risalita alle origini, o la discesa dalle origini, dell’Etymologiae di Isidoro di Siviglia. Il libro è arricchito da informazioni storiche generali sulle festività, le caratteristiche delle religioni, la vita quotidiana di popoli antichi o lontani. In alcuni capitoli si segue una traccia, in altri si naviga come per mare alto. Non è un libro di facile lettura. Lo consiglierei a chi apprezza una certa erudizione, linguistica e culturale, senza annoiarsi.
Pane nostro
Pane nostro è il frutto di vent’anni di lavoro. Quella del pane è una grande storia, ricca di sapienza e di poesia, d’arte e di fede. Abbraccia l’intera storia dell’umanità: dal giorno lontano in cui i nostri antenati si stupirono per la simmetria dei chicchi sulla spiga, fino a oggi, quando miliardi di esseri umani ancora soffrono la fame e sognano il pane, mentre altri lo consumano e lo sprecano nell’abbondanza. Sulle rive del Mediterraneo, dalla Mesopotamia alle tavole del mondo intero, il pane è stato il sigillo della cultura. Ha accompagnato, anche nella forma della galletta, della focaccia, del biscotto, viaggiatori, pellegrini, marinai. Si è ritrovato al centro di dispute sanguinose e interminabili: le guerre per procacciarsi il cibo, ma anche le lunghe controversie sul pane – lievitato oppure azzimo – da usare per la comunione. Perché il pane è anche un simbolo, al centro del rito eucaristico. E lo si ritrova, nelle sue mille varietà, in molte opere d’arte, dall’antico Egitto alla pop art. Raccontando questa saga sul pane, come nel suo «geniale, imprevedibile e fulmineo Breviario mediterraneo» (Claudio Magris), Matvejevi? ci parla di Dio e degli uomini, della storia e dell’antropologia, della fame e della ricchezza, della guerra e della pace, della violenza e dell’amore. Quella che ci regala Pane nostro è una saggezza spesso temprata nel dolore, ma sempre piena di speranza.
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Autore:
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Editore:
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Formato:
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Lingua:Italiano
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Giorgio 23 novembre 2025Viaggio affascinante e pieno di erudizione
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