Le parole della pace
«La condanna a morte è di una supponenza inaccettabile, ripugna al pensiero esattamente come il lavoro del boia, come il sibilo saettante della lama della ghigliottina, come le convulsioni dei muscoli di chi arde su una sedia elettrica. Oggi, quasi settant'anni dopo, Camus avrebbe ancora fondate ragioni per gridare allo scandalo. La pena capitale è praticata ancora abitualmente in decine di paesi del mondo, democratici o tirannici, quasi sempre accompagnata da torture e da supplizi medievali che - come sempre - spargono sale sulle ferite. I filosofi, quando hanno avuto voce in capitolo, l'hanno quasi unanimemente riprovata - dall'Imperatore Giuliano fino a Voltaire, a Beccaria, ai fratelli Verri». Con saggi di M. Ghidotti, P. Molesini, P. Necchi, A. Panzera, M. Trentadue, E. Zandalini.
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Curatore:
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Editore:
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Anno edizione:2025
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