Il patto maledetto

Bel libro che si legge con piacere e curiosità. L'autore dipinge con maestria un mondo di insospettabili personaggi "per bene" che solo in filigrana rivelano la loro pazzia e il loro oscuro tormento. Non sono un lettore incallito di gialli ma i suoi due libri mi hanno tenuto incollato fino all'ultima pagina. Forse perché nella trama e nel destino bizzarro dei personaggi l'autore ha intrecciato una delicata nostalgia per l'età dei primi amori e delle amicizie adolescenziali che tanto ci accompagnano nella nostra vita di adulti, a volte come uno struggente e malinconico ricordo e altre volte come una forza oscura che ci attrae senza pietà e condiziona ancora il nostro presente, in grado di spazzare via di colpo le nostre certezze, le nostre bolle di perbenismo, il nostro senso morale, la nostra rete di affetti e relazioni familiari. E poi mi piace la sua descrizione "da ingegnere" dei luoghi. Tutto questo groviglio di vite e destini ha come sfondo le descrizioni minuziose di luoghi, piazze e architetture delle città dove i personaggi si perdono e si ritrovano e qualche volta ne vengono inghiottiti..... Vale proprio la pena leggerlo!

Letto tutto d’un fiato, senza aver stabilito alcun patto con chicchessia… e meno male!😃 Ovviamente mi riferisco al libro di Coalberto Testa. Non era proprio una lettura rilassante e distensiva come si dovrebbe per una Pasquetta, ma avendo giù letto la sua precedente opera “L’altro volto della verità, sapevo a cosa andavo incontro. Rimangono le sue spiccate doti investigative e ingegneristiche per quanto attiene la sua tecnica narrativa. Il puzzle letterario che sorregge la tensione narrativa, sempre complesso e articolato, intriso di colpi di scena, a me creano un certo disagio emotivo per tutto il romanzo fino a sollecitarmi una tale curiosità, da metterci del proprio in qualità di lettore a ipotizzare l’esito sino a che sia incastrato l’ultimo tassello. Tutto ciò sentendomi un pò a casa, perché mi sono appartenuti i paraggi di San Petronio in quel di Bologna e il giro peninsulare da Otranto a Porto Cesareo, per non parlare delle Giravolte di Lecce dove vivo. Certo, c’è tanta crudeltà, giustificata dal genere letterario caro all’autore, che esplora le parti più inquietanti del genere umano, soprattutto quello che viaggia border line tra una rispettabile e stimata normalità e la propensione misteriosa e celata del serial killer. In breve sintesi la mia impressione a caldo, trattasi sempre di scrittura agile e coinvolgente. Mario Blasi