un racconto che ti incolla dall inizio alla fine.raccontato fin nei minimi dettagli molto molto bello
1991. Durante la Guerra del Golfo un gruppo di soldati inglesi, la pattuglia Bravo Two Zero, è incaricato di distruggere alcune rampe di missili Scud in territorio iracheno. Il comando è affidato al sergente Andy Mcnab. Mentre stanno perlustrando il deserto, gli otto vengono avvistati. Fuggono, ma sono braccati e per un errore la pattuglia si divide per non riunirsi mai più. Alcuni muoiono, altri sono catturati e sottoposti a torture. Il libro racconta la storia vera di questa pattuglia della SAS (Special Air Service).
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Anno edizione:2009
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DANILO MUSETTI 06 marzo 2013
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Filippo Gasparini 11 dicembre 2011
Certe cose pensavo di poterle vedere solo nei film, mi riferisco soprattutto alle torture, ma questo resoconto in prima persona dimostra che molto spesso la realtà può superare la finzione, e un romanzo reportage può essere più avvincente di una storia inventata. Il libro mi ha tenuto col fiato sospeso per un paio di giorni (il tempo di leggerlo) e mi ha emozionato, disgustato, spaventato. Lo consiglio vivamente a chi è stufo dei soliti thriller.
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STEFANO ANASTASI 23 febbraio 2011
Nel 1993 un ex militare, per la precisione un ex membro degli Special Airforce Service (l’elite dell’esercito britannico), decide di scrivere le sue memorie in un libro per mostrare al mondo le sofferenze della guerra anche da parte di chi combatte, ma probabilmente la ragione principale è quella di togliersi un peso dal cuore, confidarsi con milioni di lettori sconosciuti riguardo al dolore della perdita dei compagni. Quello che non si aspettava probabilmente è un successo mondiale raramente riscontrato in opere del genere. “Ai tre che non sono tornati”. Questa è l’apertura tanto semplice quanto commovente del libro, le dediche solitamente sono dedicate a familiari, amici o persone scomparse, in questo caso non ci sono soprannomi ne abbreviazioni, i “tre che non sono tornati” devono mantenere l’anonimato e solo l’autore in cuor suo conosce le personalità dietro quei volti ignoti, ma non c’è ulteriore tempo per riflettere che appena giriamo la pagina ci troviamo in mezzo a tempeste di sabbia e raffiche di fucile. La magia dell’autore è proprio questa, l’atmosfera, la capacità di immedesimare il lettore nell’autore stesso e trasmettergli le emozioni vissute, completamente diverse dai classici autori che si basano su resoconti o racconti uditi dai diretti interessati. La storia comincia rapida e introduce nella missione già iniziata il lettore, per poi entrare nel vivo, anche se in quest’occasione il ritmo cala diventa ancora più dura proseguire per un altro fatto, le torture. Ci verranno brutalmente esposte le torture ed i dolori fisici e psicologici inflitti al militare che non cederà mai ai ricatti e sembra di percepire i brividi ed i fremiti di dolore arrivare e penetrarci nelle ossa. Un saggio coinvolgente che ci porta in un mondo crudele e spietato, un perfetto resoconto di un soldato catturato in Iraq che ha perso tre membri della sua squadra e che, rimasto solo, viene torturato psicologicamente e fisicamente, ma mai cederà anche per il ricordo dei compagni. Una lettura che lascerà segni profondi nel lettore.
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