«L’arte non riproduce ciò che è visibile – scrive Paul Klee nel 1920 – ma rende visibile ciò che non sempre lo è». Artista versatile, insieme pittore, musicista, architetto e filosofo dell’arte, Klee viene spesso presentato come autore-veggente, provvisto di uno sguardo penetrante e dilatato, capace di indagare e interpretare i misteri del nostro mondo. Si tratta tuttavia di un’interpretazione parziale, mutila, che non considera o almeno mette in secondo piano l’altra faccia di Klee, vale a dire la grande attenzione alla disciplina formale, al canone compositivo. Anzi, sostiene Michele Dantini, è proprio lavorando sulla «costruzione», sulla struttura dell’opera che Klee riesce a evocare la dimensione simbolica, così come è proprio dallo studio e dall’assimilazione (non dal rifiuto come spesso si afferma) dell’arte del passato che Klee riesce a imporre il «nuovo», riattivando in parte l’Antico: è solo in questa prospettiva, ad esempio, e a determinate condizioni, che si può parlare, per ciò che lo riguarda, di «primitivismo».
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<p>Collana: meledonzelli - Brossura editoriale con bandelle, VI-170 pagine con trentotto tavole a colori nel testo. Il dialogo di Paul Klee con l'Antico illustrato attraverso i suoi disegni, i dipinti e gli scritti sull'arte. Copia in condizioni di nuovo, ancora sigillata -- &laquo;L'arte non riproduce ci&ograve; che &egrave; visibile - scrive Paul Klee nel 1920 - ma rende visibile ci&ograve; che non sempre lo &egrave;&raquo;. Artista versatile, insieme pittore, musicista, architetto e filosofo dell'arte, Klee viene spesso presentato come autore-veggente, provvisto di uno sguardo penetrante e dilatato, capace di indagare e interpretare i misteri del nostro mondo. Si tratta tuttavia di un'interpretazione parziale, mutila, che non considera o almeno mette in secondo piano l'altra faccia di Klee, vale a dire la grande attenzione alla disciplina formale, al canone compositivo. Anzi, sostiene Michele Dantini, &egrave; proprio lavorando sulla &laquo;costruzione&raquo;, sulla struttura dell'opera che Klee riesce a evocare la dimensione simbolica, cos&igrave; come &egrave; proprio dallo studio e dall'assimilazione (non dal rifiuto come spesso si afferma) dell'arte del passato che Klee riesce a imporre il &laquo;nuovo&raquo;, riattivando in parte l'Antico: &egrave; solo in questa prospettiva, ad esempio, e a determinate condizioni, che si pu&ograve; parlare, per ci&ograve; che lo riguarda, di &laquo;primitivismo&raquo;.&nbsp;</p>.
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Anno edizione:2018
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