Peccato, crimine e malattia tra Ottocento e Novecento - Giovanni Greco - copertina
Peccato, crimine e malattia tra Ottocento e Novecento - Giovanni Greco - copertina
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Letteratura: Italia
Peccato, crimine e malattia tra Ottocento e Novecento
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Descrizione


In ogni epoca l'immagine visiva o ideologica del "peccatore" è stata caratterizzata da segni esteriori, da marchi che suggellano e sanciscono l'abiezione morale con la disgregazione fisica. Il trasgressore ha sempre fatto parte di una "società malata", di un luogo di relazioni sociali in cui l'abito esteriore è la malattia, e il linguaggio la bestemmia. Anche le campagne, idealizzato mondo delle virtu più semplici e delle abitudini "sane", sono state da sempre abitate dal "peccato" e dalla "malattia". Ed anzi sono state il luogo sociale in cui la trasgressione si è espressa nelle forme più feroci, brutali e quotidiane. L'autore del volume si è immerso in questo inferno contadino attraverso lo studio di materiali giudiziari e documenti che percorrono l'Ottocento e il primo Novecento in un'area significativa del Mezzogiorno. Ne emerge una realtà diffusa di sofferenze sociali in cui "vizio e morbo" sono intrecciati in un dolente impasto, come testimoniano, con retorico ma efficace realismo, le meticolose requisitorie dei pubblici ministeri e delle autorità che vegliano sulla "sanità pubblica". Stupro, sodomia, prostituzione sono l'altra faccia delle "Veneri contadine", una faccia segnata da mali cronici e riluttanti. I "peccatori" cominciano cosi a scontare le pene previste in codici scritti e non scritti.

Dettagli

1 febbraio 1993
256 p.
9788822060532

Conosci l'autore

Foto di Giovanni Greco

Giovanni Greco

1970, Roma

Giovanni Greco è attore, regista, traduttore. Ha firmato molti testi e regie teatrali in Italia e all'estero; insegna recitazione in versi presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D’Amico" e ha partecipato come docente al progetto Babele promosso dal Ministero degli Esteri per l'insegnamento dell'italiano attraverso il teatro (Egitto, Cipro, Argentina, Messico, Brasile, Etiopia). Ha tradotto Vuoti di Tony Harrison (Einaudi, 2008), Antigone di Sofocle (Feltrinelli, 2013) e Orestea di Eschilo (Feltrinelli, 2022).Ha pubblicato Teatri di pace in Palestina (Manifestolibri, 2005), L'ultima madre (Nutrimenti, 2014), L'evidenza (Castelvecchi, 2019), Bruciare da sola. Una notte di Nadja Mandel'stam con i suoi fantasmi (Ponte alle Grazie, 2022) e Il club 27...

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