Per un approccio non conformista dell'esperienza estetica e conseguenze didattico-pedagogiche. Teorie e pratica sperimentale
Se nell'esperienza estetica i soggetti interagenti non fossero stimolati ad assumere una posizione contemplativa, potrebbero leggere o modificare attivamente e in maniera imprevedibile un'opera d'arte (o un oggetto della realtà, o la propria identità), attraverso la propria proiezione immaginativa e la conseguente formulazione di ipotesi sulla stessa. Il percipiente, in tal caso, non mirerebbe alla conferma di un modello di realtà già noto (rinforzandolo) o alla sua conservazione, ma al suo perfezionamento dinamico. Se mutuassimo tali considerazioni per spenderle anche in ambito didattico-pedagogico, le conseguenze diverrebbero fondamentali. In alternativa a un'azione didattica cristallizzata sull'affinamento delle stesse capacità e conoscenze, che non alimenta l'eterogeneità dei bisogni e si conforma a un modello di realtà già data, precostituita e prevedibile nella quale ruoli e scopi dei diversi attori sono predeterminati, si propone un metodo di insegnamento che promuove un modello di realtà mutevole, mira alla ricerca di ideali e rafforza l'approccio esplorativo e creativo.
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Anno edizione:2018
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