Percussion Bitter Sweet - Vinile LP di Max Roach
Percussion Bitter Sweet - Vinile LP di Max Roach
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Percussion Bitter Sweet
Disponibile dal 5/12/25
33,05 €
-10% 36,72 €
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Disp. dal 5/12/25

Descrizione


Verve Records e UMe sono orgogliosi di presentare Verve Vault, la nuovissima serie di ristampe in vinile da sorgente completamente analogica. Stampato su vinile da 180 grammi e contenuto in una confezione di qualità, ogni titolo è masterizzato da Ryan K. Smith presso Sterling Sound rigorosamente partendo dai nastri originali originali. La serie esplora il ricco tesoro rappresentato dai cataloghi Verve, Impulse!, Mercury e non solo, da Sonny Side Up di Dizzy Gillespie (con Sonny Rollins e Sonny Stitt), a Four For Trane di Archie Shepp, a Percussion Bitter Sweet di Max Roach (con Eric Dolphy), alla coppia Jimmy Smith & Wes Montgomery... È stata prestata un'attenzione meticolosa a ogni dettaglio, dalla grafica della copertina e dalla qualità di stampa affidata ad Optimal: ma non finisce qui, perché il tutto viene offerto ad un prezzo molto, molto interessante. Con due titoli al mese, la serie mette in mette in vetrina sia album di grande successo e notorietà che gemme rare da riscoprire. La serie è ora realtà: ecco due capolavori impulse!.
Non si smetterà mai di insistere sul ruolo che Max Roach assunse (anche facendone le spese) come alfiere dei diritti civili, in difesa dei cittadini afroamericani – e non solo. Ma forse, così facendo, si trascura un poco la qualità musicale della sua produzione politicamente orientata degli anni Sessanta. Percussion Bitter Sweet del 1961 (lo stesso anno in cui Coltrane approdava all’etichetta neroarancione), con titoli come “Garvey’s Ghost”, “Praise for a Martyr”, “Man From South Africa” è indubbiamente un manifesto politico: solo che a siglarlo sono musicisti che rispondono ai nomi di Booker Little (lo straordinario quanto sfortunato trombettista, destinato di lì a poco a perire di uremia: non esisteva la dialisi, all’epoca), Eric Dolphy (altro sfortunato genio, come di consueto al sax contralto, al flauto ed al clarinetto basso), Clifford Jordan (il tenorista al fianco di Dolphy anche nel sestetto di Charles Mingus), il rocciosissimo Julian Priester al trombone, l’ipnotico Mal Waldron al pianoforte, un maestro come Art Davis al contrabbasso e, ad interagire con la meravigliosa batteria del leader, un tandem di percussionisti cui era affidato il compito di evocare in modo suggestivo quanto concreto l’Africa musicale nelle sue più sfaccettate sfumature: Carlos ‘Patato’ Valdés e Eugenio ‘Totico’ Arango. Ora con tutti e ora sopra tutti, la voce appassionata, scabra e all’occorrenza violenta di Abbey Lincoln, partner di Roach (anche nella vita) che segnava in quegli anni una nuova e sconvolgente stagione della vocalità. Cosa succede in questo capolavoro strutturato come una lunga suite? Di tutto. Dall’africaneggiante omaggio a Marcus Garvey (il finale per sole percussioni è indimenticabile), all’appassionato giro di valzer (purtroppo l’ultimo, per Little e Dolphy) di “Tender Warriors”, alla cruda e non convenzionale ballad “Mendacity” (protagonista una Lincoln strepitosa, e con l’intervallo di un meditativo Roach in solitario), fino al travolgente finale di “Man From South Africa”, imperniato su di infernale ritmo in 7/4 su cui (e contro cui) il sax contralto di Eric Dolphy, semplicemente, deflagra. In sostanza: sono pochi gli album che al pari di questo devono – niente condizionale – far parte e della discografia e soprattutto dell’esperienza di ascolto del vero appassionato.

Dettagli

  • Vinile LP
  • 1
5 dicembre 2025
0602478262890

Conosci l'autore

Foto di Max Roach

Max Roach

1924, New Land, North Carolina

Propr. Maxwell Roach. Batterista statunitense di jazz. Inizialmente influenzato da Kenny Clarke, si impose poi come il più originale percussionista del bop e dell'intero jazz moderno, suonando e incidendo, nell'immediato dopoguerra, con Charlie Parker e con il gruppo cool di Miles Davis. Negli anni '50 diresse piccoli complessi, mettendo in luce nuovi talenti. La sua musica andò assumendo poi una violenta carica antirazzista (Freedom now suite, Percussion bitter sweet), grazie anche alla collaborazione con la cantante Abbey Lincoln, allora sua moglie. Negli anni '70 cooperò con musicisti della nuova generazione come Anthony Braxton e fondò un importante gruppo tutto di percussionisti, il M'Boom Re-Percussion. Ha inciso anche con un coro, con un quartetto d'archi affiancato al suo quartetto...

Brani

Disco 1

1 Garvey's Ghost
2 Mama
3 Tender Warriors
4 Praise for a Martyr
5 Mendacity
6 Man from South Africa
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