Piano contro mercato

Piano contro mercato invita a ripensare i concetti tradizionali di lotta di classe e a elaborare nuove strategie di resistenza. Non si tratta solo di denunciare i meccanismi del capitale, ma di costruire una nuova griglia interpretativa capace di leggere il presente e immaginare il futuro.

Il capitale finanziario ha soppiantato il capitale industriale, la borghesia industriale e produttiva si è fatta divorare dalla finanza, ha perso la sua guerra di classe. Warren Buffet quando parlava di lotta di classe, vinta dagli ultraricchi come lui, non si riferiva affatto al proletariato ma alla borghesia statale e industriale. Oggi, difatti, la classe media è andata distrutta, è stata proletarizzata. Siamo per così dire tutti disorientati, non riusciamo più a comprendere chi è il nostro principale nemico di classe. Oggi non dobbiamo combattere i capitani d’industria o il padrone annidato dietro le grandi famiglie industriali di un tempo. Bisogna alzare il livello di guardia, teorizzare e analizzare nuovi concetti, bisognerebbe dare nuovi indirizzi al conflitto di classe, liberarsi e uscire fuori da alcuni schemi precostruiti, per poi entrarci diversamente, tatticamente più attrezzati, dentro la prospettiva semantica della dialettica servo-padrone.