I piccoli fuochi - Ben Pastor - copertina
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Letteratura: Italia
I piccoli fuochi
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Descrizione


«Fare il detective dalla parte dei cattivi è cosa insolita e Ben Pastor è riuscita ancora una volta a confezionare un’opera che è qualcosa in più di un giallo». - Fabrizio d’Esposito, IL FATTO QUOTIDIANO

«Martin Bora: l’uomo giusto nella divisa sbagliata» - Ben Pastor

«Volevo creare un personaggio che si muovesse lungo il confine incerto tra obbedienza e morale, la cui divisa evocasse il “male assoluto” del Novecento, ma che potesse incarnare proprio per questo anche la possibilità che i singoli hanno sempre di fare scelte controcorrente, fino a mettere a rischio la propria vita per salvare quella degli altri» - Ben Pastor

Martin Bora, il nobile soldato della Wehrmacht, sente sempre una grande nostalgia quando è costretto a rivedere, nel fuoco della guerra e nel piombo dell'occupazione, i luoghi dove visse la sua dorata gioventù. Siamo a Parigi, nell'autunno del 1940; Bora era stato inviato nella ex Ville Lumière invasa dagli "amabili conquistatori", per un incarico adatto a un uomo colto come lui: controllare le mosse di Ernst Jünger, il grande scrittore, l'eroe della patria, l'amante della guerra, che però ha col regime di Hitler un infido rapporto. Ma presto, non senza sollievo, lascia la città per una nuova missione. È stata uccisa la moglie bretone, e ricchissima, di un commodoro della Marina del Terzo Reich, per giunta amico del capo supremo dei servizi Canaris, nonché uomo vizioso e dalle molte amanti. In casi come questi le alte sfere si rivolgono a Bora per il suo acume di investigatore, nonostante la sua mente sia troppo libera. In Finistère, Martin rincontra Jünger, che sembra votato a incomprensibili fini, e avvia il suo lavoro affondando lo scandaglio dell'inchiesta nei tanti piccoli fuochi accesi dall'indipendentismo bretone: fatto di tradizionalismo celtico, strani riti, croci calvario e "case maledette". Ma è la pista giusta? A cosa mira il grande Jünger ? E chi è veramente quello strano bretone, quel prete spretato capace di riaccendere ad uno ad uno tutti i fantasmi da cui il rigido ufficiale sassone è inseguito?

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Dettagli

13 ottobre 2016
543 p., Brossura
The little fires
9788838935732

Valutazioni e recensioni

  • Renzo Montagnoli

    Sarà per la pioggia che cade di frequente, o anche per l’atmosfera onirica di cui è impregnato, ma I piccoli fuochi è un romanzo che si stacca decisamente da quelli che ho letto finora, scritti da Ben Pastor e con protagonista l’Ufficiale dell’Abwher Martin von Bora. Questa volta, di stanza a Parigi, viene inviato in Bretagna per indagare sul misterioso omicidio della moglie di un ammiraglio tedesco e, come se non bastasse, a cercare di capire che cosa sia andato a fare là un capitano dell’esercito, dal nome assai famoso, Ernst Junger. La trama non è delle più semplici, anzi è decisamente complessa e intricata, anche perché a quell’omicidio se ne aggiungono altri due e Bora dovrà ricorrere a tutte le sue ben note capacità per arrivare alla soluzione del caso, aiutato anche da un medico francese e, soprattutto, da Ernst Junger. E’ inutile e anche irrispettoso che cerchi di spiegare altro della vicenda, veramente ad alta tensione, perché quel che mi preme evidenziare è l’atmosfera, in cui accanto a piccoli accenni a riti celtici predomina un senso di oppressione con notti che sembrano occasioni per passeggiate di fantasmi, scricchiolii, squittii che potrebbero far pensare ad animali, ma anche a oscure presenze. Nell’esecuzione degli omicidi, nel ritrovamento dei corpi e nell’aspetto dei cadaveri si inserisce una tensione che richiama quel senso delle tenebre come fonte di ogni pericolo, come immersione totale in uno spazio non più terreno che è proprio del gotico. Non siamo nella scia di Il castello di Otranto di Horace Walpol o di Frankenstein, di Mary Shelley, ma poco ci manca, e questo aggiunge un ulteriore motivo di interesse per un romanzo che, nonostante la lunghezza (ben 543 pagine) come si inizia a leggere non si vorrebbe mai smettere. Per il resto trovano conferma le notorie capacità di Ben Pastor di descrivere i personaggi, di pervenire a validi approfondimenti psicologici, non tralasciando per la figura del capitano von Bora il tradizionale dilemma del militare, vale a dire quel conflitto interiore certamente non infrequente in tempo di guerra fra la propria coscienza e il senso del dovere. Come noto, questo contrasto è sempre presente nelle opere della serie, ma in questa mi sembra più sfumato, più teso a privilegiare le reazioni umane a fronte di chi commette gravi colpe, magari spinto da un grosso torto subito. Senza venir mento al senso dell’onore e ai suoi obblighi di soldato Bora dimostra che sotto quell’aspetto controllato e freddo si cela un cuore che è capace di capire, ma senza esimersi dal punire. I piccoli fuochi è un bel romanzo, sicuramente meritevole di essere letto.

  • SIMONE MARCHESE

    Per gli appassionati di Martin Von Bora questo romanzo non delude le attese. Qui siamo alle prese con un Bora ancora giovane Capitano che non ha ancora vissuto la tragedia di Stalingrado ma che ha ancora negli occhi le nefandezze che i tedeschi hanno compiuto in Polonia. Ogni giorno è costretto ad avere a che fare con il conflitto tra la sua cultura, le sue origini nobili, il far parte dell'esercito tedesco e la sua coscienza, il tutto all'interno di un caso di omicidio dove entrano in gioco moventi diversi e dove sullo sfondo rimangono i crimini di guerra perpetrati dalle SS.

  • paolo maria taddei

    In questo elegante giallo, Martin Von Bora ancora capitano è in Bretagna, con il doppio incarico di indagare su un delitto insolito e di seguire gli spostamenti di, niente popò di meno che Ernst Junger il famoso filosofo-entomologo. Il Capitano Von Bora non delude mai: come al solito il ferreo Martin oltre a svelare gli intrighi del caso si ritrova fare i conti con la propria coscienza.

Conosci l'autore

Foto di Ben Pastor

Ben Pastor

1950, Roma

Scrittrice italoamericana, all'anagrafe Maria Verbena Volpi, nata a Roma ma trasferitasi ben presto negli Stati Uniti, ha insegnato Scienze sociali presso le università dell'Ohio, dell'Illinois e del Vermont. Oltre a Lumen, Luna bugiarda, Kaputt Mundi, La canzone del cavaliere, Il morto in piazza, La Venere di Salò,  Il cielo di stagno, - ovvero il ciclo del soldato-detective Martin Bora (pubblicati da Hobby&Work a partire dal 2001 e poi da Sellerio) - è autrice di I misteri di Praga (2002), La camera dello scirocco, omaggi in giallo alla cultura mitteleuropea di Kafka e Roth (Hobby &Work), nonché de Il ladro d'acqua (Frassinelli 2007), La voce del fuoco (Frassinelli 2008), Le vergini di pietra e La traccia del vento (Hobby & Work 2012), una serie...

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