Malaguti affronta il tema dell' emigrazione in modo molto originale . Mettendone in risalto ogni aspetto , culturale , economico , sociale e politico , ne risulta una vera e propria epopea dove non tutto è scontato come sembra .
Piero fa la Merica
Attraverso gli occhi di Piero, Malaguti racconta l'epopea e la perdita dell'innocenza degli italiani nelle Americhe, dove la lotta con la natura è un corpo a corpo quotidiano. E il futuro una scommessa.
«Un’economia narrativa efficace come un pugno in pieno petto». - Margherita Oggero, La Stampa
Piero dei Gevori ha quindici anni e vive ai margini del bosco del Montello, l'antica riserva di legna della Serenissima. In famiglia sono tantissimi e poverissimi e, come se non bastasse, la cattiva sorte li perseguita. Per loro partire per la Merica, più che una scelta, è l'unica salvezza. Eppure, quando arrivano in Brasile insieme alla marea di italiani in fuga dalla miseria, non trovano il paradiso promesso. Lì in mezzo al nulla Piero aiuta il padre e la sorella a mandare avanti il fondo, tirare su case, seminare granturco e fagioli: arriva alla sera con le ossa rotte, ma nel frattempo cresce. E crescendo impara due cose: che per morire basta il morso di un serpente, e che il primo amore è più pericoloso di tutte le bestie feroci messe insieme.
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Anno edizione:2025
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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dolores mambelli 01 agosto 2025Una vera epopea
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Renzo 30 giugno 2025La miseria è una condanna
C’è miseria e miseria e infatti quella dei Gevori è propria di chi non ha assolutamente niente, al punto che vengono chiamati “bisnenti”. Quando non si ha la possibilità di mangiare due volte al giorno e al massimo si può sperare in una fetta di polenta appena condita con dei piccoli merli, raccolti nel nido e a cui è stata schiacciata la testina stringendola fra due dita, non resta che la disperazione, disperazione che li travolge quando viene venduta la terra su cui insiste, addossata alla recinzione di una villa, la baracca in cui trovano riparo, la loro miserrima dimora. Dove potranno andare? L’unica possibilità è di fuggire la miseria andando in una terra promessa, nel lontano e inesplorato Brasile. Ma anche là, pur saziando la loro fame di terra, pur riuscendo ogni giorno a mangiare, saranno un po’ meno miseri, diventeranno poveri. Soprattutto impareranno che la terra che ora è loro, sottratta alla foresta, è stata rubata anche ai legittimi proprietari, gli indios, sterminati con la ferocia di chi vuole difendere e magari accrescere il proprio piccolo patrimonio. L’ultimo romanzo di Paolo Malaguti non è solo un omaggio a chi è fuggito dall’Italia in cerca di una vita migliore, ai nostri migranti partiti alla ventura come quelli che approdano alle nostre coste, è la storia della crescita di Piero, un ragazzo abbastanza grande da capire il dolore dell’umanità, ma anche abbastanza piccolo per portarselo dentro, per piangere senza lacrime, in una lacerazione dell’animo che lo porterà a maturare, a conoscere esattamente cosa è l’amore, cosa sono il bene e il male, a vedere con occhi non più innocenti, ma disincantati che senza la miseria non ci può essere la ricchezza. Malaguti disegna la trama per gradi, con delicatezza e anche pietà dove occorre, con l’autentica compassione verso i protagonisti di un’umile tragedia.
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Vincenzo 11 settembre 2023
Felice scoperta la scrittura di Malaguti. Bel libro e storia coinvolgente. Anche la bella copertina non guasta.
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