Il più crudele dei mesi. Le indagini del commissario Armand Gamache

"Il più crudele dei mesi" è il nono libro che ho letto della serie su Armand Gamache ma il terzo in ordine cronologico (Einaudi ha iniziato a pubblicare i romanzi da metà opera). Non è sicuramente il migliore in assoluto di quelli letti finora (che probabilmente rimane "La via di Casa") ma, trai primi tre, è quello che ho apprezzato di più. I personaggi iniziano a essere più sfaccettati e alcune linee narrative lasciate sospese nei capitoli precedenti si chiudono. Questi aspetti, uniti a un ritmo incalzante, ottime ambientazioni e a un indagine più intrigante rispetto alle precedenti, rende questa terza avventura di Gamache una delle migliori uscite finora.

Trama: 4 stelle su 5 • Il più crudele dei mesi è (in ordine cronologico) il 3° libro della serie con protagonista l'ispettore Armand Gamache, e il nono pubblicato in Italia. È un giallo vecchio stile in cui vengono disseminati vari indizi (molti dei quali fuorvianti) lungo tutta la storia. Interessante la campagna diffamatoria contro il protagonista e la sua famiglia. Suggestiva l'atmosfera tetra che si respira durante le sedute spiritiche. • Scrittura: 4 stelle su 5 • Il racconto è in terza persona e i 44 capitoli, di lunghezza diversa, sono suddivisi in paragrafi in cui si alternano i punti di vista dei vari personaggi. La lettura è piacevole e stimolante. Buoni i dialoghi. • Ambientazione: 5 stelle su 5 • Siamo a Three Pines, un piccolo villaggio immaginario del Québec, durante la settimana pasquale. Un paese placido e tranquillo dominato dall'alto dalla vecchia casa degli Hadley, teatro di terribili crimini. Bellissime le descrizioni ambientali. • Personaggi: 4 stelle su 5 • Tutti i personaggi, molto eterogenei tra loro, sono ben caratterizzati sia dal punto di vista fisico sia psicologico. • Finale: 4,5 stelle su 5• Finale tipico dei grandi gialli. Come al solito non sono riuscita a scoprire l'identità dell'assassino. • Valutazione complessiva: 4 stelle su 5 • Questo è il primo libro che leggo di Louise Penny e sono rimasta piacevolmente sorpresa per lo stile adottato dall'autrice, per la bellissima ambientazione e per l'indagine mai banale. Il romanzo però è un po' lungo: la lettura sarebbe stata più scorrevole con qualche capitolo in meno. Poiché è autoconclusivo, lo consiglio anche a chi non ha letto gli altri volumi della serie.