Il poeta è tornato - Michael Connelly - copertina
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Il poeta è tornato
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Descrizione


Rachel Walling, l'agente dell'FBI che si era occupata del caso del Poeta, non aveva mai smesso di sognarselo. Ma il giorno in cui dall'FBI la chiamano perché il killer ha ripreso a colpire, capisce che quell'incubo è tornato realtà. Anche Harry Bosch è alle prese con un'indagine: quella sulla morte del suo amico Terry McCaleb, il cui cuore trapiantato ha ceduto per sempre. La moglie di McCaleb non è convinta che si tratti di un decesso naturale, dall'autopsia risulta che i medicinali indispensabili alla sopravvivenza del marito sono stati alterati e resi del tutto inefficaci. Perquisendo la barca dell'amico, Bosch trova le prove che anche dietro quest'omicidio si nasconde l'ombra del Poeta. E quando Rachel e Bosch si incontrano nel deserto del Nevada, dove il killer ha sepolto le sue vittime, capiscono che solo unendo le forze riusciranno a incastrarlo. In un crescendo di suspense, la scia di morte lasciata dal criminale più spietato e ingegnoso della storia di Los Angeles li porta dalle sabbie del Nevada, alle luci scintillanti di Las Vegas, fino agli angoli bui di Los Angeles, dove Harry Bosch giocherà la partita più drammatica e pericolosa della sua vita.

Dettagli

24 ottobre 2013
400 p.
The narrows
9788868366520

Valutazioni e recensioni

  • Noneno
    Non male

    Come da titolo non male ma nemmeno sorprendente. Di facile lettura, riesce a prendere il lettore ma il finale appare quasi scontato, con un solito schema di svolgimento della trama che rispecchia l'intera collana. Ottimo come passatempo ma nulla di più.

  • Schema ripetuto dal primo libro. Un ex-polizioto che riesce a risolvere un caso prima che lo possa fare il FBI. Troppe descrizioni geografiche, lunghe spiegazioni di movimenti attraverso strade sconosciute facendo che il lettore si perda dopo la seconda riga... Li è mancato qualcosa. Connelly non è riuscito in questo libro a coinvolgere il lettore fino la fine. Sono arrivata al punto di pensare "quanto manca per finire?" non perché volessi sapere al più presto cosa sarebbe successo con il serial killer ma bensì perché mi aveva stancato ... Anche se purtroppo è necessario leggerlo per sapere cosa accadrà ad uno spietato ma incredibilmente intelligente serial killer conosciuto nel primo libro ... non lo consiglierei proprio.

  • Ogni romanzo di Connelly, anche se non riuscito, è sempre gradevole da leggere. Ciò non toglie che per gli appassionati del genere che nutrono sempre delle aspettative maggiori dall'autore, quando il racconto comincia a perdere colpi, diventa faticoso giungere alla conclusione. Il sequel ripete lo schema del primo libro dove la competizione era tra un giornalista (McEvoy) e l’FBI mentre in questo caso è tra un investigatore privato (Bosch) e l’FBI. Il fatto che la trama sia infarcita di suspense e colpi di scena, tipici di Connelly, non toglie che l’autore si è perso in lunghe divagazioni e inutili descrizioni topografiche rallentando così la tensione del racconto. A mio parere, Connelly in questo libro, non ha dato il meglio di se tanto che non ho avvertito la necessità di giungere velocemente alla fine per scoprire come finiva la storia. Per chi ha letto “Il poeta”, lo consiglierei solo per la curiosità di conoscere la conclusione della storia lasciata in sospeso. Chi non ha letto il primo libro, ne scelga un altro di Harry Bosch anche se questo si può leggere senza avere grosse aspettative.

Conosci l'autore

Foto di Michael Connelly

Michael Connelly

1956, Filadelfia, Pennsylvania

Scrittore statunitense di thriller. Laureatosi in ingegneria nel 1980 comincia a lavorare presso la redazione di alcuni giornali. Nel 1986 produce un reportage insieme ad altri due giornalisti intervistando i sopravissuti di un disastro aereo. Il loro lavoro viene candidato per il Premio Pulitzer. In seguito a questa esperienza Connelly trova impiego come giornalista criminologo al «Los Angeles Times». Aveva deciso di diventare scrittore di thriller già ai tempi dell'università dopo avere scoperto i romanzi di Raymond Chandler e ha sfruttato gli anni passati da giornalista per studiare da vicino il lavoro della polizia e lo svilupparsi delle indagini che seguivano i delitti di cui si occupava. Vincitore del Premio Bancarella nel 2000 con Il ragno, la maggior...

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