La condizione di umanità e dell'umanità nel contemporaneo è una condizione peculiare, specifica: il postumano. Il postumano è un superamento, o meglio è il risultato della convergenza di due linea di superamento culturale, il post-umanesimo e il post antropocentrismo. Questa è la confluenza rintracciabile nelle analisi qualitative che le scienze umane riescono a tracciare nel loro evolversi come scienze sottili, critiche e nomadi. Questa visione dell'umano è una risultante qualitativa dell'incontro su piani sinergici di due tipi di scienza: le scienze naturali ed esatte, le scienze umane. Post-umano significa questa confluenza, nell'incedere di strumentazioni culturali in direzione critica rispetto all'umanesimo come visione totale dominante. Post-strutturalismo, materialismo vitalista, neomaterialismo critico, materialismo femminista, movimenti antirazzisti e postcoloniali conducono il pensiero critico verso la continuità naturacultura , verso un pensiero critico situato, verso un' etica affermativa. Il post umano è quindi uno strumento di navigazione per il pensiero immerso in un campo di forze mutato dagli sviluppi tecnologici, dai cambiamenti climatici, dal capitalismo. Le strutture imposte e dominanti conducono all'affermazione della potentia strumentale dei soggetti, le strumentazioni critiche conducono questi mutamenti verso un'acquisizione di energie vitali atte alla resistenza postumana, alla creazione di cartografie attraversabili nelle consapevolezze che le nuova soggettività sanno rimarcare e pronunciare. L'etica affermativa è uno strumento della prassi, che è trasversalità organizzativa alle prese col trascendentale empirico. Il testo è una descrizione efficace di questi mutamenti e di questa condizione, una fenomenicità culturale si e espressa ed è dall'autrice richiamata, come attivamente protagonista della nostra fenomenicità storica attuale. Condizione dell'uomo, condizione dell'esistente.
Il postumano. Vol. 2: Saperi e soggettività
La «condizione postumana» è caratterizzata dalla concomitanza di Quarta rivoluzione industriale e Sesta estinzione di massa. Cosa che ci colloca a metà tra l'entusiasmo per gli sviluppi tecno-scientifici e la paura indotta dai cambiamenti climatici e dalla crisi ambientale. Ma la congiuntura postumana è anche il momento storico in cui la categoria di «Uomo» perde la sua funzione di referente privilegiato: un momento di cui approfittare per pensare criticamente e creativamente a ciò che possiamo diventare. Partendo da teorie e pratiche femministe, antirazziste e postcoloniali, Rosi Braidotti sostiene che quella di «umano» non è mai stata una categoria neutrale, bensì uno statuto a cui si accede per potere e privilegio. In questo secondo volume della trilogia dedicata al postumano, la filosofa analizza l'impatto che la presente condizione ha sulla costituzione di soggettività, saperi e scienze sociali. I saperi postumani non sono infatti solo una forma alternativa di conoscenza, sono anzitutto una speranza politica. L'invito è ad attivarsi per superare l'antropocentrismo e la violenza che porta con sé, quando le onde della storia globale sono sul punto di cancellare dal pianeta molte altre specie.
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Anno edizione:2022
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In commercio dal:27 gennaio 2022
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FraCast1983 09 marzo 2022Rosi Braidotti: "Il postumano. Vol. 2: Saperi e soggettività."
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