Prepotenti e impuniti. Perché la malagiustizia permette sempre di farla franca - Stefano Zurlo - copertina
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Letteratura: Italia
Prepotenti e impuniti. Perché la malagiustizia permette sempre di farla franca
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C'è un professionista che ha aperto un passaggio abusivo fra la casa e lo studio e non si trova un giudice in grado di impedirglielo; ci sono i genitori separati che, sulla strada della riconciliazione, vorrebbero ricontrattare tempi e modi dell'affido congiunto dei figli, ma un giudice sedicente esperto in materia non vuol cedere sulle restrizioni concordate anni prima, quando tra i coniugi era "guerra aperta"; c'è poi il caso del licenziato dalla discoteca che lo aveva assunto facendogli firmare un contratto per l'intera stagione e che per recuperare il compenso dovuto e non corrisposto attende oltre dodici anni, durante i quali le lire fanno in tempo a diventare euro; e poi ci sono le sentenze mai depositate, i ritardi smisurati e le assenze ingiustificate di giudici e magistrati... c'è perfino una causa da 35,00 euro e un giudice che autorizza un tizio a portare la pistola in aula. Insomma, la giustizia civile in Italia proprio non funziona. Tanto che nel Belpaese i processi civili pendenti, come dicono gli addetti ai lavori, sono più di 5 milioni e mezzo: un numero impressionante di eredità, fallimenti, divorzi, liti di ogni genere congelati per anni e anni dentro il grande freezer della giustizia.

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Prepotenti e impuniti. Perché la malagiustizia permette sempre di farla franca
Prepotenti e impuniti. Perché la malagiustizia permette sempre di farla franca

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214 p., Rilegato
9788856615104

Conosci l'autore

Foto di Stefano Zurlo

Stefano Zurlo

1963, Milano

Stefano Zurlo, giornalista e inviato de «il Giornale», ha seguito l’inchiesta Mani pulite e molte altre, unitamente a processi di cronaca nera, da Cogne a Garlasco. Ha insegnato giornalismo alla Link University di Roma. Tra le sue pubblicazioni: Inchiesta sulla devozione popolare, con la quale ha vinto ex aequo il premio Corrado Alvaro (2003); L’ardimento. Racconto della vita di don Carlo Gnocchi (2006); nel 2005 L’uomo sbagliato, da cui è stata tratta l’omonima fiction con Beppe Fiorello; nel 2008 La strega della Tv: Wanna Marchi: ascesa e caduta di un mito; La legge siamo noi. La casta della giustizia italiana (2009); L’inferno tra le mani. La mia storia nelle Bestie di Satana (con Mario Maccione, 2011); Prepotenti e impuniti. Perché...

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