Feltrinelli (I narratori di Feltrinelli 126); 1968; Noisbn ; Rilegato con titoli al piatto e dorso; 20,5x13 cm; pp. 271; Traduzione di Attilio Veraldi. Prima edizione italiana. ; Presenta leggeri segni d'uso ai bordi (senza mancanze), imperfezioni, sbucciatura alla quarta di copertina, interno con piccola firma e nome alla prima pagina, interno senza scritte, volume brunito; Buono, (come da foto). ; Primavera nera è il secondo libro di Miller, posteriore di un anno al Tropico del Cancro. La sua prosa è sbalorditiva, in certe parti addirittura superiore a quella del Tropico del Cancro. Leggere specialmente le prime cento pagine: vi daranno un'idea di quello che si può ancora fare ai nostri tempi con la prosa inglese. "Eppure, la prima volta che lo lessi ebbi la sensazione che rappresentasse un passo indietro rispetto al Tropico del Cancro. Invece, subito dopo, dovevo accorgermi che molte pagine di Primavera nera si erano come radicate dentro di me. Mi resi conto allora di trovarmi di fronte ad uno di quei libri che si lasciano dietro una sorta di aroma: libri che creano un mondo, che ci spalancano davanti un universo nuovo, rivelando non l'insolito e il bizzarro, ma semplicemente ciò che è familiare. Nell'Ulisse, per esempio, la cosa piú notevole è proprio la banalità del materiale che lo compone, Naturalmente, nell'Ulisse ci sono anche molte altre cose, ma la sua vera conquista è appunto il trasferimento del banale nella pagina letteraria, Quando leggete certi passaggi dell'Ulisse, voi sentite che la mente di Joyce e la vostra sono all'unissono, vi accorgete che quest'uomo sa tutto di voi anche se non vi ba mai sentito nominare, che esiste un mondo al di là dello spazio e del tempo in cui voi e lui siete collegati. E pur non assomigliando a Joyce in nient'altro, anche Miller ha qualcosa di questa qualità. Specialmente in Primavera nera: leggetene cinque, dieci pagine e proverete quel particolare benessere che viene non tanto dall'intendere quanto dall'essere intesi. Quest'uomo sa tutto di me, voi pensate, ba scritto tutto questo per me. È come udire una voce che vi parla, una cordiale voce americana priva di gigioneria, scevra di atteggiamenti moralistici, e intimamente convinta che siamo tutti uguali. Vi sentite liberati dalle menzogne, dalle semplificazioni, dalla stereotipia burattinesca della solite narrativa: siete di fronte alle reali esperienze di un essere umano. ; L'immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.
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