I primitivi traditi. L'arte dei «selvaggi» e la presunzione occidentale - Sally Price - copertina
I primitivi traditi. L'arte dei «selvaggi» e la presunzione occidentale - Sally Price - copertina
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I primitivi traditi. L'arte dei «selvaggi» e la presunzione occidentale
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Descrizione


Di che cosa parliamo quando parliamo di "arte primitiva"? Quali parametri usiamo per definire e valutare manufatti che, un po' come gli africani durante la tratta degli schiavi, sono stati catturati, strappati via dal loro tessuto socio-culturale di origine, trapiantati in terre ignote e riproposti in nuovi contesti per soddisfare le esigenze economiche, ideologiche e culturali di un'elite colta? Sally Price attinge a una varietà di fonti - la pubblicità della moda e i film, l'antropologia e i fumetti - per guidarci in un'indagine attorno all'arte tribale e ai malintesi che la accompagnano in Occidente, dove l'osservatore "civilizzato" si accosta alle culture remote per mezzo di una fitta rete di preconcetti, convinto, il più delle volte, che i loro prodotti siano l'esito di pulsioni irrazionali sorrette da dinamiche sociali e riti religiosi oscuri. L'antica contrapposizione tra oggetto etnografico e opera d'arte - insieme a quella tra selvaggio e civile - viene qui gettata alle ortiche man mano che si fa luce sull'oscurità che avvolge gli artisti primitivi, fino a invalidare l'idea corrente che questi operino nell'anonimato mentre il culto dell'espressione individuale sarebbe appannaggio esclusivo dei "nostri" artisti. Equivoco, quest'ultimo, che ha contribuito a ratificare il processo di disumanizzazione dell'arte primitiva: ovvero il completo disconoscimento dell'ambiente intellettuale dal quale tali oggetti provengono.

Dettagli

3 settembre 2015
160 p., ill. , Brossura
Primitive art in civilized places
9788860101679

Valutazioni e recensioni

  • Questo libro è inserito in un discorso di critica rivolta verso chi divide ancora il mondo fra primitivi e occidentalizzati. In questo caso, la critica è rivolta verso l'arte: viene fatto un paragone tra arte primitiva e arte occidentale contemporanea. Trovo sia un libro che tutti dovrebbero leggere, se non altro, per rendersi conto di come gira il mondo e di come, molto spesso, vediamo il mondo solo per come ce lo vogliono far vedere. La prosa è molto scorrevole e non mancano punti di sarcasmo e ironia che rendono la lettura molto piacevole e che coinvolgono il lettore.

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