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Anno edizione: 2008
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Il testo è il capostipite dell'ultima parte della produzione dello scrittore inglese, ossia la Tetralogia di Cocaine Nights. Ballard ha ormai abbandonato il filone che per troppo tempo è stato definito "fantascientifico" e si è collocato in un solco che potremmo ricollegare al noir, ma con elementi meta-reali, inaugurato con "Un gioco da bambini". A fare da contraltare a questa meta-realtà sono i luoghi in apparenza iperreali dove si svolge l'azione. Il protagonista è alle prese con quello che per lui è un enigma e che coinvolge il proprio fratello. Come nel più classico dei classici, mentre è alla ricerca di elementi risolutivi gli si aprono nuovi scenari, sempre più inquietanti e si affacciano sulla scena personaggi sempre più inquietanti. L'epilogo scioglie ogni dubbio ma resta ad aleggiare la parafilia alla base dei moventi e ci si chiede: "È già successo? È davvero possibile?". Il romanzo non vede di certo l'autore alle sue vette, a volte è farraginoso e ciò risulta in una lettura lenta, ma può di certo rappresentare un interessante testo per gli appassionati del genere noir psicologico.
Charles Prentice, inglese, scrittore di viaggi con l'idea di un libro sull'architettura dei bordelli, giunge in Costa del Sol. Suo fratello Frank, direttore del Club Nautico di Estrella del Mar, si è inspiegabilmente accusato dello spaventoso incendio doloso di una villa a causa del quale sono morte cinque persone. Estrella del Mar è un pueblos di lusso della costa andalusa dove amano rifugiarsi gli annoiati facoltosi del nord Europa, diverso dai pueblos artificiali costruiti "...invertendo il flusso di arredi di monasteri e abbazie che smantellate negli anni venti avevano lasciato la Spagna e la Sardegna per la California e la Florida". Leggo California e mi viene in mente Philippe Marlowe, il detective disilluso degli hard boiled di Raymond Chandler. Così, per colpa dello stesso autore, Cocaine Nights ne esce con le ossa rotte. A differenza dei personaggi di Chandler che agiscono per i loro scopi personali e rivelano la malvagità che può emergere da qualsiasi uomo, quelli di Cocaine Nights recitano un copione che soddisfa una macchinazione esterna e regge una teoria cara a Ballard che indaga a modo suo il significato sociale del crimine. Ma le teorie vogliono spiegare tutto mentre l'uomo resta un mistero e la letteratura senza mistero a me piace poco. Il colpo di scena finale è comunque ben congegnato e a effetto.
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