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Io di distanze ne so qualcosa. So cosa significa avere la propria famiglia lontano da se, non solo fisicamente, e leggere un romanzo come questo ha messo in subbuglio tutto il mio intero animo. A colpire non è la semplicità con cui Carmen Pellegrino riesce a descrivere i sentimenti e le situazioni che travolgono i personaggi di questo romanzo, la fluidità e la cura con cui la sfera affettiva e i valori spuntano fuori, come pezzi di legno, trascinati via dalla corrente di un fiume e che riemergono dal fondo. A coinvolgere è la storia di un uomo come tanti altri e di una figlia come tante altre. Vicende comuni, sentimenti ed emozioni quotidiane. Così, come se tutto fosse normale, le vite si separano, ci sleghiamo dalle persone che amiamo, a cui siamo più legati e ci allontaniamo facendo leva sulle faccende tangibili, sulla ragione che deve per forza giustificare qualcosa. Entrano in ballo svariate emozioni, che cozzano, combattono fra loro cercando, ogni una di esse di dimostrar di aver ragione. Quanto è infinitamente debole e stupido l’uomo da lasciar andare tutto quanto pur di ver ragione, pur di fare la cosa giusta? Ma cosa è realmente giusto? Cosa è sbagliato oppure no? La vita non è forse una? Il cuore e la mente stessa non ci richiamano come la marea alle nostre origini, verso la nostra casa e verso le persone a cui realmente teniamo? Ecco, l’autrice di questo romanzo parla di uomini, di debolezze e umanità che ci fanno perdere l’orientamento e purtroppo anche un sacco di tempo. Giosuè, cone le sue dolci lettere scritte alla figlia mi è rimasto nel cuore, come esempio, come uomo che vorrei essere un giorno se dovessi commettere un errore. Tornare indietro sui propri passi, ammetterlo e non curarsi di nulla se non di riavere ciò che abbiamo perduto. Questo è il gesto di infinito amore che Giosuè porge alla figlia. Altra figura di infinita dolcezza e tenerezza è stata Nora, moglie di Giosuè, purtroppo malata e poco presente con la testa, ma nobili sono stati i cuori di Lulù e suo padre che hanno tenuto vivo l’amore per questa donna nella dura e irrequieta quotidianeità. Invito qualunque lettore ad affrontare questo viaggio creato da Carmen, un percorso d’amore poetico.
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