L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2016
Promo attive (0)
«I popoli non amano essere conquistati e per questo non lo saranno. Gli uomini liberi non possono scatenare una guerra, ma una volta che questa sia cominciata possono continuare a combattere nella sconfitta. Gli uomini-gregge, seguaci di un capo, non possono farlo, ed ecco perché sono sempre gli uomini-gregge che vincono le battaglie e gli uomini liberi che vincono le guerre.»
Seconda guerra mondiale. Un piccolo paese della Norvegia viene occupato dall'esercito tedesco senza che gli abitanti riescano a capire la gravità della situazione e senza che possano organizzare qualche forma di opposizione. Dopo lo shock iniziale la piccola comunità imparerà una lezione fondamentale: la forza dell'individuo si basa sull'unione del gruppo. Dopo aver assistito a violenze e tradimenti dell'invasore, si farà strada e si consoliderà lo spirito di indipendenza e rivalsa del gruppo. Prima con sporadiche esecuzioni dei soldati occupanti, poi con una guerriglia sistematica e organizzata, la comunità dimostrerà agli altri e a se stessa che nessuno è vinto finché non si arrende.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Nell'ottocento il generale Von Clausewitz scriveva che la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi, giustificandone dunque il ricorso se funzionale a scopi politici. Credo invece che nessuno meglio di Steinbeck ne abbia colto la vera essenza: "la guerra è tradimento e odio, pasticci di generali incompetenti, tortura, assassinio, disgusto, stanchezza, finché poi è finita e nulla è mutato, se non che c'è una nuova stanchezza, un nuovo odio". Siamo in un piccolo paese, dove "giustizia e ingiustizia si svolgono in un quadro di minime proporzioni, di fatti elementari". Invasori ed occupati condividono il tempo e lo spazio, in un'atmosfera sospesa e rarefatta, come in attesa degli eventi. Non ci sono strategie militari, non schieramenti o trincee, e nemmeno rivolte o manifestazioni: tutto si svolge nella comune consapevolezza della inutilità ma anche della ineluttabilità, e ciò che ne scaturisce è una condizione di profonda stanchezza. Dice a un certo punto il colonnello rivolgendosi al sindaco del paese: "che razza di lavoro è il nostro, vero?" "Sì", risponde il sindaco, "ed è l'unico lavoro impossibile al mondo, l'unica cosa che non si può fare". "E cioè?". "Infrangere per sempre lo spirito dell'uomo". Un libro che è una lezione di umanità, soprattutto in questi tempi così incerti.
Steinbeck per questo libro cambia scenario. Invece della California, siamo in Norvegia, in un piccolo paese durante la seconda guerra mondiale. Il paese viene invaso dai tedeschi, senza che nessuno se ne sia accorto, a causa di un abitante che ha spianato la strada all'invasore. Sarò un po' di parte perchè Steinbeck è uno dei miei scrittori preferiti, ma è assolutamente da leggere.
Siamo in un piccolo paesino della Norvegia, la città viene conquistata e sottomessa da un’armata nazista. Agli invasori, inizialmente, la situazione sembra tranquilla e il compito da svolgere, estrarre il carbone, non dovrebbe essere difficile. Eppure la docile popolazione troverà il suo modo di combattere lo straniero, toccandogli la sfera psichica ed evitando in primo luogo lo scontro fisico. Di tutti solo il capitano Lanser sembra percepire questa minaccia nascosta, lui che sapeva cosa sia realmente la guerra, quando dura già da troppo tempo. Il popolo obbedisce, non può far altro, ma tutta a un tratto diventa muto nelle parole, muto nelle emozioni, evita i contatti e i gesti e pian piano riesce a sfinire il reggimento, lo fa impazzire e i nazisti si trovano assediati dal loro stesso assedio. “È conquistato e noi abbiamo paura; conquistato e noi siamo assediati.” Ma soprattutto questo gruppo di “contadinotti” dimostrerà la sua superiorità sugli uomini di guerra, che invece di essere superiori come cercano di far credere, sono solo frutto degli ordini dei piani alti, alcuni come delle macchine che ripetono l’ideologia comune perché incapaci di formularne una propria. Si prenda esempio Loft, il perfetto figlio dello stato Hitleriano che, già con la prima descrizione, appare un burattino grigio e cattivo, di quelli che di male ne hanno fatto anche troppo. E se Loft rappresenta lo stato tedesco di allora, allora il sindaco Orden non può rappresentare meglio il suo popolo. Come egli ribadirà più volte nel corso del breve romanzo, non può permettersi di imporre ai suoi concittadini qualcosa perché egli è stato scelto da loro, non per comandare, ma per essere il giusto amministratore che meritano. E non avrà mai paura di ciò che le sue affermazioni possono generare, non avrà di essere arrestato perché “Il sindaco è un’idea concepita da uomini liberi. Essa sfugge a ogni arresto.” Lo stesso Orden, sollecitato dall’amico Winter che gli chiederà se, di fronte alla morte, sarebbe capace di sfuggire, gli rammenterà ciò che disse Socrate: “Un uomo che sia veramente giusto non deve calcolare le probabilità di vivere o di morire; deve solo considerare se quello che fa è giusto o non lo è.” In definitiva è un grande manifesto di lotta per la libertà, lotta per la vita che, nel bello e nel brutto, va sempre afferrata e vissuta veramente, senza doversi attenere a norme denigratorie per la stessa.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore