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"Lei che è tua amica Ti aiuterà nel bisogno del tuo dolore piangerà Se tu sarai sveglia, lei veglierà" Cit. Un romanzo epistolare moderno, coinvolgente e a tratti struggente. La storia di due amiche agli antipodi. L'una, Bee dalla Gran Bretagna, rappresenta la quotidianità occidentale normale e forse a tratti noiosa, divisa tra le figlie e la voglia di far carriera come il marito giramondo; l'altra, May da Baghdad, la cui giornata tipo è caratterizzata dalla sopravvivenza o meno alle bombe e ad i massacri all'ordine del giorno. Sembrerebbero incompatibili e così lontane, non solo fisicamente, eppure queste sue donne riescono a stringere un'amicizia fortissima e una complicità invidiabile. Il racconto copre tre anni, dal 2005 al 2008, e grazie alle e-mail di May si legge per una volta la guerra irachena dal punto di vista degli oppressi, coloro che combattono ogni giorno per la salvezza e si sentono costretti a scappare dovendo lasciare tutto. Ovviamente è su questo che si basa tutta la vicenda; le differenze culturali, le religioni, gli usi e i costumi che spesso possono creare incomprensioni ma che se capiti possono arricchire le persone. Chi avrebbe mai detto che Saddam Hussein avesse una linea telefonica personale tramite la quale qualsiasi normale cittadino potesse contattarlo??
Un'amicizia nata nonostante a dividere le due protagoniste siano migliaia di kilometri, ma soprattutto la distanza tra le proprie culture. Lo consiglio perché è una storia vera e parla di qualcosa che è molto attuale. Apre una finestra su una cultura a noi sconosciuta e ce la fa vedere da una prospettiva differente di quella che siamo abituati a vedere al telegiornale. Non potrà non piacervi perché lo ha adorato persino mio padre.
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