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Anno edizione: 2021
Anno edizione:
Anno edizione: 2022
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Questa è la storia di chi parte e di chi resta. Di una madre che va a prendersi cura degli altri, dei suoi figli che rimangono a casa ad aspettarla covando ambizioni, rabbie, attese. E un'incontenibile voglia di andarsene lontano. Dopo il grande successo di Resto qui , Marco Balzano torna con un racconto profondo e tesissimo di destini che ci riguardano da vicino, ma che spesso preferiamo non vedere. Un romanzo che va dritto al cuore, mostrando senza mai giudicare la forza dei legami e le conseguenze delle nostre scelte.
«Gli emigrati di Marco Balzano, spinti dalla necessità di costruirsi un destino migliore, o forse solo meno duro. (...) Combattenti invisibili in bilico tra il desiderio di mollare tutto, "andarsene", e la seduzione di "restare", affrontando dall'interno la battaglia quotidiana dell'esistenza.» - Annachiara Sacchi, la Lettura
Se non capisci tua madre, è perché ti ha permesso di diventare una donna diversa da lei.
Daniela ha un marito sfaccendato, due figli adolescenti e un lavoro sempre piú precario. Una notte fugge di casa come una ladra, alla ricerca di qualcosa che possa raddrizzare l'esistenza delle persone che ama – e magari anche la sua. L'unica maniera è lasciare la Romania per raggiungere l'Italia, un posto pieno di promesse dove i sogni sembrano piú vicini. Si trasferisce cosí a Milano a fare di volta in volta la badante, la baby-sitter, l'infermiera. Dovrebbe restare via poco tempo, solo per racimolare un po' di soldi, invece pian piano la sua vita si sdoppia e i ritorni si fanno sempre piú rari. Quando le accade di rimettere piede nella sua vecchia casa di campagna, si rende conto che i figli sono ostili, il marito ancora piú distante. E le occhiate ricevute ogni volta che riparte diventano ben presto cicatrici. Un giorno la raggiunge a Milano una telefonata, quella che nessuno vorrebbe mai ricevere: suo figlio Manuel ha avuto un incidente. Tornata in Romania, Daniela siederà accanto al ragazzo addormentato trascorrendo ostinatamente i suoi giorni a raccontargli di quando erano lontani, nella speranza che lui si svegli. Con una domanda sempre in testa: una madre che è stata tanto tempo lontana può ancora dirsi madre? A narrare questa storia sono Manuel, Daniela e Angelica, la figlia piú grande. Tre voci per un'unica vicenda: quella di una famiglia esplosa, in cui ciascuno si rende conto che ricomporre il mosaico degli affetti, una volta che le tessere si sono sparpagliate, è la cosa piú difficile. Dopo L'ultimo arrivato e Resto qui, Marco Balzano torna a raccontare con sguardo lucido e insieme partecipe quelle vite segnate che, se non ci fosse qualcuno a raccoglierle, resterebbero impigliate nel silenzio.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Balzano non mi delude mai, anche questa volta scorrevole, appassionata e coinvolgente. Argomento di estrema attualità porta a riflettere sui sacrifici che i genitori migranti devono compiere per cercare di offrire una vita migliore ai figli che non possono vedere crescere
Dopo "Io resto qui" un romanzo che mette al centro il movimento. Storia di una madre rumena che per poter mantenere un marito inoccupato e far studiare due figli è costretta a lavorare in Italia come badante. Il racconto segue le voci narranti prima del figlio che viene abbandonato e non trova più un suo spazio nel mondo, poi la voce della protagonista che descrive un universo di privazioni e sfruttamenti in cui il denaro non è superfluo, ma necessario, ed infine la voce della figlia che cerca di trovare una sua strada per emanciparsi da una vita di stenti. Tre voci credibili, che mettono in evidenza le grandi problematiche familiari, dell'adolescenza, della crescita e del lavoro. E' un romanzo con una scrittura asciutta, scorrevole, che fa riflettere ed apre interrogativi, che spiega come le nostre storie siano in realtà boomerang "Il boomerang è partito, fendeva l'aria come una rondine. Quando ha girato per tornare indietro sembrava che tagliasse le nuvole, macchiate di arancione in quel tramonto di fine estate. Ho chiuso gli occhi per non guardare"
Mi piacciono sempre le storie che entrano nel vivo di determinate dinamiche, come in questo caso quella dell’emigrazione. Aiuta a riflettere
Recensioni
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