Quartetto per archi n.1, n.3
"È terribilmente ironico" ha scritto Vladimir Ashkenazy "che così tanta sofferenza e tanto tormento ci abbiano lasciato in eredità una musica così meravigliosa". Dopo la morte, nel 1875, di Ferdinand Laub, il violinista che aveva partecipato alle prime performance dei suoi due primi quartetti, Tchaikovsky è stato pervaso da un impeto creativo che lo ha portato alla composizione del terzo quartetto. In seguito al successo di una performance a Mosca, Tchaikovsy disse: "Ho scritto tutto quello che potevo scrivere. Ho cominciato a ripetermi e non riesco a creare nulla di nuovo". Se non fosse doloroso vedere un creatore del suo calibro essere lacerato dalla costante mancanza di fiducia in sè stesso, sarebbe quantomeno ironico, visto che si tratta probabilmente del più forte e intenso dei suoi quartetti, il capolavoro del genere.
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Compositore:
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Interpreti:
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Supporto:CD Audio
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Numero supporti:2
Disco 1
Disco 2
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