Il quartiere delle Fabbriche di Finalborgo
Passato l’archivolto in piazza del Tribunale di Finalborgo, si accede a via delle Fabbriche, e al quartiere da cui prende il nome. Dalla vita frenetica del Borgo, con le sue biciclette sfreccianti tra i vicoli, i ristoranti, i bar chiassosi, i negozi, gli spettacoli volanti nei periodi di maggior afflusso turistico, si passa, improvvisamente, ad un quartiere caratterizzato da una pace quasi assoluta: non un negozio o bar, non musica ad alto volume, soltanto il silenzio, e qualche passante frettoloso. Non è sempre stato così: fino alla metà del secolo scorso, e per centinaia di anni, questo è stato il quartiere delle fabbriche, in cui si produceva farina, con il mulino da grano, olio, con il gombo, seta con le due filande, cristalli nell’omonima fabbrica, e soprattutto cuoio e pellami, conciati e lavorati in almeno nove stabilimenti. Era un quartiere in cui ai rumori delle lavorazioni si aggiungevano odori, non propriamente gradevoli. Un quartiere a sé, ove ci si recava per lavorare, ma anche per consumare loschi traffici. In questo libro si è ricostruita la storia del quartiere, si è dato un nome alle singole case, e alle persone che qui vivevano e prestavano la loro attività.
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Anno edizione:2024
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In commercio dal:1 gennaio 2024
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