Devo ammettere che il titolo di questa raccolta mi ha colpito molto e mi ha fatto pensare da subito a un richiamo alla natura, con quell’albero, il gelso un tempo molto frequente dato che le sue foglie costituivano l’alimentazione dei bachi da seta, in cima al quale un nido di uccelli sembrerebbe testimoniare metaforicamente la prima fase del ciclo dell’esistenza. Tuttavia, passando poi alla lettura delle poesie, raggruppate in tre sillogi (Conversando con Dio, Conversando con gli avi, Conversando col dolore) ho scoperto che la mia intuizione aveva colto nel segno solo parzialmente, perché se in verità non manca un afflato con la natura, i versi spaziano oltre, cogliendo la memoria, che è il tesoro personale di ogni essere umano, e anche la sofferenza, che sembra essere una costante non solo per alcuni individui, ma anche per interi popoli. Non si creda però che quel Conversazioni comporti la presenza di un dialogo fra due o più soggetti, perché, invece, se dialogo c’è, è quello dell’autore con il proprio “io”, una scoperta di se stesso, parlando d’altro, di natura, di memoria, di dolore. E’ così che nella prima silloge, se pur c’è un tentativo di comunicare con Dio, emergono soprattutto immagini della natura, quello che di originario, di non contaminato dall’uomo, esiste dalla Creazione e in quanto tale porta il respiro di Dio. La memoria, come ho già scritto, è il tesoro di ognuno di noi, che ci fa rivivere emozioni lontane, che ci accompagna nell’età avanzata con il desiderio di ritornare di tanto di tanto indietro; come non entrare in sintonia con l’umile Zia Lela, brava pasticcera con le mani da ciabattina, un ricordo talmente vivo che sembra costretto nella pagina, pronto ad uscirne se chi legge ne è avvinto. L’ultima parte, l’ultima silloge parla del dolore, che non è tanto quello fisico, quanto invece quell’ossessiva e lancinante sensazione che ti prende senza toccarti direttamente, quell’impotenza che ti assale di fronte alla sofferenza altrui.
"La voce delle mani. Eloquente è la voce delle mani / sconosciuta agli sguardi / sorda al resto del mondo / afona, senza tempo."
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Anno edizione:2025
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Renzo 21 settembre 2025Conversazioni poetiche
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