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"Questi giorni", vero passo falso nella carriera di un regista altrove dignitoso, è esattamente tutto quello che non deve essere un film italiano. Qualcuno ha scritto troppo benevolmente che il film di Piccioni merita un'analisi profonda, e io provo anche a farla. Dunque il linguaggio e' quello di un foto romanzo, il viaggio dovrebbe portare a un'evoluzione di queste quattro amiche e invece non è affatto presente. La 'dolce ala della giovinezza' secondo Piccioni ha un solo rapporto credibile, quello tra la Buy e sua figlia; poi come in una fiction televisiva, ci si mettono di mezzo i personaggi di contorno, il fratello prete-confidente e il professore di Filippo Timi Il film dovrebbe colpire per quel passaggio sulle scelte della vita, sentimentali e professionali, invece il tutto sembra chiudersi in un rassicurante epilogo. Bocciato
Un film semplice che parla di quattro amiche ovvero Caterina, Liliana, Anna e Angela . Caterina ha ricevuto una ottima proposta di lavoro e così decide di andare a lavorare presso un bellissimo hotel . Le altre sue tre amiche decidono di accompagnarla portandosi dietro i loro problemi : una malattia , un innamoramento e una gravidanza . Un film drammatico pensato per il pubblico femminile, con tante emozioni , idee, ben recitato .
"Questi giorni", oltre ad essere noioso ed estremamente superficiale, non è un film da cinema, ma si avvicina molto di più ad uno di quei film che negli anni Novanta venivano chiamati "Film per la TV", e che oggi vengono relegati nello scomparto delle fiction. Il regista si è piegato ad una chiara operazione commerciale di lancio di queste quattro ragazze, che sì, saranno anche delle discrete attrici, ma non riescono proprio a raccontare nulla di particolare. Il fatto che il film sia declinato soprattutto al femminile, che i pochi personaggi maschili siano i belloni di turno e che i dialoghi siano davvero molto semplici , orienta la visione verso un pubblico molto adolescenziale. L'unica nota positiva la farei suonare a Sergio Rubini che anche in un disastro come questo riesce a spiccare per la sua vena drammatica. Peccato avergli dato poco spazio.
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