“Questo libro lo sto facendo. Queste parole posso finalmente scrivervele, per restare in vita, forse, per occupare il tempo in questo mese di giugno 1999.” Un atto d’amore, una lunga lettera sconsolante per un fantasma, quello di Marguerite Duras, da parte del suo amante, Yann Andréa. Un amore nato grazie alla letteratura, un amore che non si spegnerà mai, grazie alla scrittura e alle parole. Un significato e un significante, quello dell’amore, in grado di straziarci al punto da perdere qualsiasi interesse nei confronti della vita: l’amata scompare e, con lei, il mondo intero. Questo è quello che l’autore cerca di trasmettere, cercando un appiglio al ricordo più vivido della Duras, quello di un amore tormentato, ma anche sincero. Il ricordo è come gli esseri umani, è destinato all’oblio, alla dimenticanza, a sgretolarsi come le vecchie pagine di un libro: ma, ecco che la parola declinata con le giuste sensazioni, è in grado di restituirci una memoria tanto reale, di un presente che sta ancora accadendo in un passato remoto. “Lei. Mi è sempre difficile dire la parola. Non riuscivo a dire il suo cognome. Soltanto scriverlo. Non ho mai saputo darle del tu. A volte lei lo avrebbe voluto.” Un amore che nasce con lettere e lettere d’amore da parte di Yann nei confronti dell’ancora sconosciuta Marguerite, dalle quali non attende nemmeno risposta. Un po’ come in Che tu sia per me il coltello, e la relazione incredibile di cui scrive Grossman. Un giorno, però, la Duras risponderà a una di queste lettere e sarà la scintilla di un sodalizio che durerà per sedici anni, in cui la vita si mescolerà con la grandiosità della letteratura. Un amore, agli inizi degli anni Ottanta, che ancora non vibra di morte, ma di mots d’amour e di Casta Diva canticchiata dalla grande autrice. Un libro con cui è semplice empatizzare. Un libro che, ridotto alla sua essenzialità, è l’essenza stessa di cui cerchiamo di scrivere e di ricordare. Superba traduzione a cura di Lamberto Santuccio.
Questo amore
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Caen, Normandia, 1975: al cinema Lux, dopo la proiezione del film India song, Marguerite Duras incontra il suo pubblico per rispondere alle domande e firmare libri. Lei è già una nota scrittrice, Yann è uno studente di filosofia che, dopo aver letto per caso un libro di Duras, decide di mettersi sulle sue tracce e inviarle centinaia di lettere da recapitare al 5 di rue Saint-Benoît, Parigi. Le scrive e la legge come fossero gli unici due moti possibili della sua esistenza. Nell’estate 80 la raggiunge nella sua casa a Trouville, di fronte all’Atlantico. E poche ore dopo sono già nella camera nera, a scrivere e fare l’amore. Per sedici anni si insultano, provano a separarsi, incassano sfuriate e incomprensioni, diventano i preferiti l’uno dell’altra, lei gli detta le pagine de L’Amant e lui cerca di annegare le sue ossessioni nei bar delle stazioni. Fino alla morte di Duras, una domenica di marzo del ’96. Yann Andréa tenta di riallacciare il silenzio che precede l’incontro con Duras all’abisso in cui è precipitato dopo la sua scomparsa. È una danza sentimentale nell’immaginario e nella scrittura dell’autrice, nonché l’omaggio più onesto e commovente alla persona e all’opera di Marguerite Duras.
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Anno edizione:2023
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nicholas_guido 30 novembre 2023perché scriviamo per ricordare?
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