Quiet Pieces

Quiet Pieces inaugura l'etichetta personale di Abul Mogard, Soft Echoes, con un autoritratto definitivo di paesaggi interiori calmi, contemplativi e discreti resi udibili. Mentre setacciava materiale d'archivio lasciato inutilizzato da progetti precedenti, un incontro casuale con la collezione di amati dischi di musica classica e opera a 78 giri di uno zio defunto ha spinto Abul Mogard a rielaborare e completare quello che sarebbe poi diventato l'album. Facendo girare dischi polverosi a 33 e 45 giri, Abul Mogard ha ricombinato i loro spettri persistenti con schizzi incompiuti tratti dal suo archivio. Il paesaggio sonoro risultante confonde le distinzioni tra i suoi ricordi e quelli di un altro, cortocircuitando squisitamente i sensi con la sua lucidità da sveglio e onirico.