Forse è stato il primo libro a cui mi sono davvero appassionata durante l'adolescenza. Il primo romanzo che mi ha preso il cuore e l'anima. È un reale affresco dell'epoca di Nerone, particolareggiate sono le descrizioni dei costumi, dei banchetti, basti ricordare anche Petronio ed il suo Satyricon. Un affresco di un tempo che fu, di certo molto lontano dall'epoca moderna, ma che serve a evidenziare la grandezza di Roma. Il romanzo narra la storia dell'amore contrastato tra un giovane patrizio nonché condottiero romano, Marco Vinicio (nipote dell'arbiter elegantiarum Petronio) e la cristiana Licia. Vinicio cercherà di "resistere" ai primi aliti di cristianesimo, esercitando su Licia una pressione ed una forza imperiose, tipicamente "romane", ma alla fine cederà alla forza della nuova religione, tanto contrastante con quell'ambiente dei palazzi, delle feste, dal quale lui stesso si sente sempre più distante. Inutile dirlo che si legge molto facilmente e ci si immedesima con i personaggi tanto da sentirli propri. Da amante della storia romana, lo consiglio a tutti coloro che amano questa parte della nostra storia. Spero solo che ritorni presto disponibile in edizione "Oscar"
