Questo è precursore per cui non gli vorrò più di tanto male per avermi un pelino annoiata, ma penso che per un po' lascerò da parte gli autori giapponesi che sono venuti dopo di lui e che tendono, amaramente, tutti un po' a ripetersi. Capisco che si scriva e si descriva della cultura cui si appartiene, però santiddio sti ciliegi in fiore hanno un pochino stufato. Libercolo poco impegnativo dal punto di vista narrativo, delicato dal punto di vista onirico, apprezzabile a tratti. Brevi racconti ispirati al sogno e, naturalmente, a tutto ciò che è inerente la cultura giapponese, dai simbolismi alle atmosfere. Apprezzati particolarmente due: il racconto dell'amante serpente/demone e quello del monaco che mangia vivi giovanotti in seguito ad una delusione d'amore. Paura.
Racconti della pioggia di primavera
Scritto nel 1808, Harusame monogatari (Racconti della pioggia di primavera) è composto di dieci racconti che spaziano dalla riproposta di eventi storici, rivissuti alla luce di un'immaginazione che accetta il fantastico e il soprannaturale come parte integrante dell'esperienza umana, a brani satirici e umoristici, a libere elaborazioni di fatti di cronaca, leggende e tradizioni. Allo stesso tempo esso si presenta come il manifesto della filosofia di vita dell'autore, rivelando il suo rifiuto di ogni forma di ipocrisia e di arrivismo, il suo gusto per la polemica, la simpatia verso personaggi ribelli ed emarginati nei quali visibilmente si identificava.
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Autore:
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Anno edizione:2001
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MONICA BOASSA 06 marzo 2017
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Riccardo De Rosa 03 marzo 2017
Harusame monogatari (tradotto come “Racconti della pioggia di primavera”) fu composto nel 1808, e consta di dieci racconti, i quali spaziano dalla rilettura di eventi reali, riscritti da un'immaginazione attratta dal fantastico e dal soprannaturale, che infatti diventa parte integrante dell’esperienza umana, fino a brani satirici, a ri-elaborazioni di fatti storici, leggende mitologiche e tradizioni. Ma quest'opera è anche il manifesto della personale filosofia di vita dell’autore, Akinari Ueda, rivelandone rigetto di ogni forma di ipocrisia e di ambizione, il gusto per la polemica,quasi novello Giovenale satirico, la affinità coi personaggi ribelli ed allontanati, nei quali chiaramente si identificava. Lo consiglio assolutamente, può essere una buona lettura in treno.
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